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Anziana e malata, da 26 anni vive in un alloggio comunale malsano

COSENZA «Un alloggio malsano e inabitabile». Dopo numerose segnalazioni dell’Asp di Cosenza, l’amministrazione comunale non ha ancora preso alcun provvedimento per la situazione di una 68enne, N.M….

Pubblicato il: 15/01/2016 – 16:43
Anziana e malata, da 26 anni vive in un alloggio comunale malsano

COSENZA «Un alloggio malsano e inabitabile». Dopo numerose segnalazioni dell’Asp di Cosenza, l’amministrazione comunale non ha ancora preso alcun provvedimento per la situazione di una 68enne, N.M., che da ben 26 anni abita in un’abitazione di via Salfi, nel centro storico della città che le venne assegnata dal Comune nel lontano 1995. La signora, che è anche affetta da una malattia, sin dal 1996 combatte una battaglia complessa per farsì che la sua casa possa essere idonea. E, assieme a lei, lotta da anni pure il suo avvocato che da tempo si rivolge alle istituzioni competenti per fare in modo che l’anziana possa vivere in condizioni sicure. Ultimo – solo in termini cronologici – è un grave problema al sistema elettrico dell’alloggio a causa del quale sta diventando pericoloso continuare a vivere lì. Come documentato dal legale, quell’appartamento è da tempo «interessato da copiose infiltrazioni, che lo hanno reso inabitabile e malsano».
Per questo sono seguite numerose richieste di intervento e di aiuto rivolte all’amministrazione comunale che – a detta del legale – restano a tutt’oggi inevase. La situazione è ancora più grave considerate le condizioni di salute dell’anziana che avrebbe bisogno di vivere in un ambiente salubre e idoneo. Già nel 1996 l’azienda sanitaria numero 4 di Cosenza, dopo un accurato controllo, definì quell’alloggio «antigienico per la presenza di umidità alle pareti e ai solai».
Nel 2007 i servizi sociali del Comune risposero a una delle tante richieste della signora specificando che «considerata la non disponibilità di alloggi», poteva aver diritto ai contributi abitativi per poter trovare da solo un’altra abitazione. L’ufficio dei servizi sociali prometteva anche di dare il via agli interventi di manutenzione per quell’appartamento. Ma così non è stato. Infatti, nel 2009 l’Asp certificò un disagio socio-ambientale per l’anziana provocato dalla «mancanza di un’abitazione adeguata alle esigenze di una persona con handicap grave. La casa, oltre a essere molto piccola, è priva di finestre e balconi e quindi molto umida». Il legale della signora non si è fermato e periodicamente si rivolge all’amministrazione comunale per sollecitare un intervento urgente e immediato dal momento che la situazione tende a peggiorare. Ma stanco dei continui rinvii, non esclude che a breve la vicenda possa finire sulla scrivania del procuratore capo Dario Granieri.

Mirella Molinaro
m.molinaro@corrierecal.it

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