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«La legge urbanistica non è la Bibbia»

LAMEZIA TERME «La legge urbanistica è uno strumento legislativo, non è la Bibbia. Serve al governo del territorio per realizzare degli obiettivi. Questo non toglie che in corso di attuazione i…

Pubblicato il: 15/01/2016 – 10:51
«La legge urbanistica non è la Bibbia»

LAMEZIA TERME «La legge urbanistica è uno strumento legislativo, non è la Bibbia. Serve al governo del territorio per realizzare degli obiettivi. Questo non toglie che in corso di attuazione i limiti che dovessero ravvisarsi saranno oggetto di adeguamento”. Lo ha affermato il governatore della Calabria, Mario Oliverio, nel corso della conferenza regionale dei sindaci e degli amministratori locali sul tema “La nuova legge Urbanistica, una nuova stagione nel governo del territorio”. A dire il vero, la conferenza convocata a Lamezia Terme non era incentrata su una legge urbanistica nuova di zecca ma su un testo di “modifiche e integrazioni alla legge regionale 16 aprile 2002”. Lo conferma l’assessore alla Pianificazione territoriale e urbanistica, Franco Rossi che nel corso del suo intervento che ha definito il nuovo strumento normativo «non una nuova legge ma una semplificazione della legge esistente». Su questo punto Oliverio specifica, lasciando un po’ di ambiguità sulla questione: «Dopo 14 anni dall’ultima legge sull’urbanistica dovevamo decidere se fare l’ennesima proroga o una legge quadro. Abbiamo scelto la terza via: porre mano, contestualmente alla proroga, e modificare la legge esistente». 
Oliverio, inoltre, nel corso dell’apertura dei lavori, ha spiegato come la legge urbanistica sia uno strumento necessario per intervenire sulla devastazione del territorio. «Abbiamo il dovere di cambiare passo», ha detto nel corso del suo intervento introduttivo. Ma l’occasione della conferenza è stata ghiotta anche per fare il punto sui lavori del governo regionale. «Entro febbraio – ha detto il governatore – verrà approvato il Qtr, il quadro territoriale regionale. È questo il vero strumento di programmazione territoriale che definirà il sistema dei vincoli e l’utilizzo zone del suolo». Febbraio, secondo il governatore della Calabria, Mario Olivero, è una linea di confine importante. Entro questa data, promette, verranno approvato anche il Piano dei rifiuti, il Piano regionale dei trasporti e saranno operativi i Por.

I PILASTRI DELLA LEGGE Oliverio, nel corso della conferenza sulla nuova legge urbanistica ha posto l’accento sul consumo zero di suolo che è uno dei pilastri del programma che si prefigge. Ma vi sono anche altri principi tra i quali recupero, riuso, riqualificazione, rigenerazione, messa in sicurezza. Tra gli obbiettivi che si prefigge il nuovo strumento di cui la Regione intende appropriarsi, vi è anche la sostenibilità e la valorizzazione delle risorse umane. «Prendendo spunto dai palazzi intelligenti – ha detto l’assessore Rossi – bisogna passare alle città intelligenti, le cosiddette Smart cities. Lo scopo è quello di allontanarsi dal concetto di città dormitorio che non costituiscono attrattiva per investitori e visitatori». 
Vi sono, poi, delle criticità che la Regione dovrà affrontare. Tra queste, il dato drammatico che vede solo 20 Comuni in Calabria che sono riusciti ad arrivare al compimento degli strumenti urbanistici. Vi è poi il quadro conoscitivo dei dati e delle informazioni riguardanti il territorio regionale (vedi gli usi civici) che è disomogeneo e necessita della realizzazione di un piano di certificazione e fruibilità, per tutti, e che riunisca tutti i dati in possesso non solo dei dipartimenti interessati, come quello all’Ambiente, ma anche dell’Autorità di bacino e della Protezione civile.

UNA REGIONE FRAGILE «Il sistema urbanistico è un fatto culturale». L’intervento del rettore dell’università della Calabria, Gino Crisci, è stato uno dei più applauditi. «Noi abbiano una delle regioni più belle e interssanti del mondo – ha detto Crisci – lo dico da geologo, un altro posto al mondo così non c’è». Il monito del rettore del rettore è che chi governa poi controlli che ciò che viene promesso poi trovi attuazione. «Ho molti ex studenti che mi raccontano, lavorando da geologi, che se, per esempio, non vogliono firmare un progetto da realizzare su un terreno franoso, la riposta che si sentono dare è sempre la stessa: «Non vuoi firmare? Non c’è problema, tanto uno che firma lo trovo sempre». «Nel passato non siamo stati all’altezza di questa regione – continua Crisci – sono stati prodotti scempi terrificanti. Basti pensare che c’è un sito sul quale si trova un tipo di roccia molto rara che è riscontrabile in soli altri 4 posti nel mondo. Ebbene, noi questa roccia la usiamo per fare il brecciolino ferroviario». «Siamo una regione fragile – ha concluso Crisci – non solo a causa delle frane ma anche per il rischio terremoti. Ma sono problemi dei quali spesso non ci occupiamo. Noi non amiamo la Calabria perché non la conosciamo». Su un punto il rettore è certamente d’accordo con il programma del governatore: «Siamo 1,8 milioni di abitanti, non abbiamo bisogno di occupare altro suolo».

Alessia Truzzolillo

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