ROSSANO Con circa 50.000 visitatori nel 2015, il museo storico della liquirizia Giorgio Amarelli di Rossano partecipa da protagonista al trend positivo che ha coinvolto i musei italiani nell’anno appena trascorso. Il più visitato museo d’impresa calabrese, infatti, sbaraglia anche i musei statali della Calabria posizionandosi sul podio, secondo solo a quello di Reggio che ospita i Bronzi di Riace. Registra, infatti, più visitatori del museo archeologico di Vibo (22.560); più di quello di Crotone (14.976); più di quello di Locri (14.270) e più del vicino museo archeologico nazionale della Sibaritide a Cassano (10.824).
Un risultato importante che, confrontato con quelli emersi dal positivo bilancio di fine anno dei musei statali presentato dal ministro della cultura Dario Franceschini, conferma quanto la promozione della storia e della cultura, assieme a quella di autentici prodotti del terroir come liquirizia, pionieristicamente avviata 15 anni fa dalla plurisecolare esperienza imprenditoriale Amarelli, rappresenti una strada esemplare e strategica di marketing territoriale.
«L’aumento di visitatori e turisti culturali in tutt’Italia – dichiara Fortunato Amarelli – conferma, qualora ve ne fosse stato bisogno, che il management, privato e pubblico, dell’immenso patrimonio storico e architettonico ma anche industriale e artigianale custodito nelle regioni italiane può rappresentare la leva più autentica e durevole per il rilancio strategico del nostro Paese, offrendo concrete occasioni di crescita economica.
Quindici anni fa, nell’estate del 2001, veniva inaugurato a Rossano la prima sezione del museo storico della liquirizia. Da allora visite guidate gratuite, percorsi didattici, convegni a tema, presentazioni di libri, spettacoli teatrali, concerti e rassegne cinematografiche hanno accompagnato e arricchito questa importante realtà museale, in un crescendo di visibilità nazionale, di visitatori e di riconoscimenti prestigiosi: dall’attribuzione nello stesso anno di apertura, a Venezia, dell’autorevolissimo Premio Guggenheim – premio speciale Il Sole 24 Ore (assegnato alla migliore azienda debuttante), all’ingresso nella Hénokiens, la prestigiosa associazione internazionale che riunisce le aziende familiari bicentenarie di tutto il mondo, della quale Pina Amarelli è vicepresidente; dall’iscrizione nella rete di Museimpresa (l’Associazione italiana archivi e musei d’impresa) allo speciale francobollo che poste italiane nel 2004 dedica al museo rossanese inserendolo nella serie tematica “Il Patrimonio artistico e culturale italiano. Infine, con decreto del ministero per i Beni e le attività culturali del 20 dicembre 2012 l’archivio Amarelli, conservato nel museo e contenente documenti della famiglia e dell’impresa dal 1445 a oggi, è stato dichiarato d’interesse storico particolarmente importante.
x
x