ROMA Obiettivo numero uno: stabilizzare i gruppi parlamentari di Area Popolare ed evitare fibrillazioni, soprattutto al Senato. Obiettivo numero due: garantire a Ncd quella visibilità persa al Nord dopo le dimissioni di Lupi. Il timing è già stabilito: prima il voto finale del Senato delle riforme (in programma per mercoledì 20 gennaio), poi il rinnovo delle commissioni parlamentari, infine il Consiglio dei ministri in cui verranno ufficializzati i nuovi ingressi nell’esecutivo.
Dunque, il premier Renzi è pronto a riabilitare Tonino Gentile. Per lui è pronto un posto da sottosegretario. Una poltrona che il senatore cosentino aveva lasciato dopo il deflagrare dell’Oragate nel quale era rimasto coinvolto il figlio, poi scagionato dalle accuse. E se le quotazioni dell’ex forzista sono in salita, scendono, invece, quelle di Dorina Bianchi, che nelle scorse settimane era data in pole per assumere la guida del ministero per gli Affari regionali dopo le dimissioni di Maria Carmela Lanzetta. L’attuale vicecapogruppo di Ncd alla Camera dovrebbe far posto a uno tra l’attuale vice di Orlando alla Giustizia, Enrico Costa, e l’ex sindaco di Milano Gabriele Albertini.
È chiaro che tutto ruota attorno al verdetto del Senato, dove serviranno 161 voti (Gentile si vanta di portarne in dote almeno 5) per il sì definitivo alle riforme. Assieme all’allargamento dell’esecutivo ci sarà il rinnovo delle presidenze di commissione. E a quest’appuntamento guarda con attenzione un altro senatore calabrese del Nuovo centrodestra: Nico D’Ascola. Il suo è uno dei nomi più accreditati per guidare quella Giustizia a Palazzo Madama. A insidiarlo potrebbe essere l’uscente Nitto Palma, forzista dato in avvicinamento a Denis Verdini. Sempre che Renzi (su suggerimento di Alfano) non spedisca D’Ascola al ministero di via Arenula, nel posto finora occupato da Costa.
Novità sono attese anche nel Partito democratico perché Renzi vuole procedere anche al rimpasto della segreteria dem. Guerini e Serracchini dovrebbero essere confermati come vicesegretari. Promozione possibile per il cosentino Ernesto Carbone (che preferirebbe un ruolo politico a uno più spiccatamente di governo). C’è un’altra calabrese che spera in una riconferma: è Stefania Covello, che da oltre un anno siede nella segreteria del Pd con la delega al Mezzogiorno.
Il premier-segretario, in ogni caso, vuole intervenire. E non solo per colmare dei vuoti.
Antonio Ricchio
a.ricchio@corrierecal.it
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