REGGIO CALABRIA «Il porto di Gioia Tauro rafforzerà il proprio ruolo guida nel bacino del Mediterraneo, sia nelle attività commerciali legate al transhipment, sia nell’ambito di un’ampia visione strategica che oggi più che mai lo pone al centro dell’interesse mondiale. Dobbiamo guardare al futuro con realismo, coraggio e fiducia». Lo afferma, in una nota, il presidente del consiglio regionale della Calabria, Nicola Irto, che interviene sul tema dell’Autorità portuale del Mare tirreno meridionale. «Il dibattito su questa vicenda – sostiene Irto – è stato condizionato fino a oggi da toni inutilmente polemici, fondati peraltro su presupposti non veritieri. La leadership di Gioia Tauro, che sarà sede della nuova Autorità portuale, non è in discussione, anzi è stata ampiamente riconosciuta insieme a quella dei porti di Palermo ed Augusta ai quali sarà affidata una funzione trainate per l’economia italiana. Tale leadership sarà ulteriormente rinsaldata dall’ampliamento delle competenze amministrative e territoriali, che si innesteranno anche sul principale sistema economico della futura Città metropolitana».
Secondo il massimo rappresentante di Palazzo Campanella, «la politica deve compiere uno sforzo per elevare il livello del dibattito e per indirizzare il confronto verso una visione più complessiva del ruolo che intendiamo attribuire a Gioia Tauro».
«Abbiamo una preziosa e assai invidiata infrastruttura – aggiunge Irto – che si trova nel baricentro del Mediterraneo, oggi il quadrante geopolitico e strategico più importante per i delicati equilibri della politica internazionale. A maggior ragione dopo il raddoppio del Canale di Suez il porto svolgerà una funzione chiave nell’ambito di un mercato che, nel futuro, premierà sempre più i poli portuali e logistici di grandi dimensioni, in grado di competere su scala globale».
Per il presidente del consiglio regionale, «il governo crede in Gioia Tauro ed i provvedimenti in corso evidenziano chiaramente il ruolo di questa nostra realtà, nell’ambito di un Piano nazionale che riconosce e certifica la funzione di questo porto per l’intero sistema Paese». «Sarà decisivo in tal senso – afferma ancora – l’esito del confronto in atto sugli investimenti nella portualità e nelle infrastrutture e un’acquisizione di risorse che consentano al porto di Gioia Tauro di svolgere la funzione alla quale è stato designato. Così come altrettanto strategica è la scelta di integrare le attività di Gioia con quelle, potenzialmente da sviluppare ulteriormente, dell’insieme del sistema portuale calabrese, a partire da Corigliano, Crotone e Vibo».
«Ad ogni modo – conclude Irto – l’attenzione e la disponibilità al dialogo del governo ci rassicurano in ordine alla possibilità di migliorare ulteriormente il quadro normativo e amministrativo di riferimento. Sul porto di Gioia Tauro l’Italia gioca una partita fondamentale per il futuro del Mezzogiorno d’Italia».
INTERVIENE MAGORNO «L’ipotesi di accorpamento di Messina a Gioia Tauro in un’unica autorità portuale rappresenta l’occasione concreta di fare delle due infrastrutture un grande polo integrato nel cuore del Mediterraneo. Una opportunita’ per l’Area dello Stretto da cogliere per far ripartire gli investimenti, rilanciare la logistica, il commercio e il turismo. Non capisco, quindi, le ragioni reali delle polemiche che si stanno alimentando a questa ipotesi avvelenando un clima che dovrebbe essere positivo». È quanto afferma il segretario regionale del Partito democratico calabrese, Ernesto Magorno. «La leadership di Gioia Tauro è fuori discussione: l’infrastruttura è inserita trai 14 scali portuali “core” della rete transeuropea dei trasporti, e solo questi possono essere Autorità portuale – spiega ancora Magorno -. Si tratta di una riforma importante che, facendo di Gioia Tauro un punto di riferimento di tutto il Mediterraneo, valorizzerebbe l’intero sistema portuale calabrese. La richiesta di inserimento per la Zona economica speciale per l’Autorita’ Portuale di Gioia Tauro – Messina, darà una grande prospettiva di sviluppo per il Porto. Le polemiche rischiano solo di danneggiare questo processo virtuoso».
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