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BUFERA KPMG | Un appalto sospetto per l’advisor

LAMEZIA TERME Un nuovo regaluccio a Kpmg? Un altro appalto sospetto a favore della multinazionale che vigila sui conti della sanità regionale? Dopo l’anomalo e controverso prolungamento del contrat…

Pubblicato il: 17/01/2016 – 13:56
BUFERA KPMG | Un appalto sospetto per l’advisor

LAMEZIA TERME Un nuovo regaluccio a Kpmg? Un altro appalto sospetto a favore della multinazionale che vigila sui conti della sanità regionale? Dopo l’anomalo e controverso prolungamento del contratto con la Regione, l’advisor è riuscito a ottenere altri servizi aggiuntivi: il supporto all’Asp di Reggio per la regolarizzazione contabile dei pignoramenti e, in aggiunta, l'”affiancamento” dell’Azienda ospedaliera di Catanzaro. Il tutto per una cifra ragguardevole: 1,2 milioni di euro (1.253.406, per l’esattezza).
L’inghippo si nasconde proprio nel costo di tutta l’operazione, troppo alto per un’assegnazione diretta, senza gara pubblica. L’affidamento, in sostanza, potrebbe violare il “Codice appalti” (decreto legislativo 163 del 2006), che stabilisce i criteri per la cosiddetta “procedura negoziata”. Una pratica che può essere avviata solo nel caso in cui «il valore complessivo stimato dei contratti aggiudicati per lavori e servizi complementari» non superi «il 50% dell’importo del contratto iniziale».

IL CONTRATTO Qui sta il punto. Perché Kpmg dalla Regione incassa già qualcosa come due milioni di euro all’anno. Quindi il nuovo appalto supererebbe il tetto fissato dal decreto nazionale. Una svista del dipartimento Salute e dei suoi dirigenti? O si tratta di un “regalo” a una società “amica”? Certo è che, negli anni, l’advisor ha sempre fatto buoni affari in Calabria.

LA PROROGA Nel 2009 Kpmg era stata designata dal Tavolo Massicci (l’organo che vigila sull’avanzamento del Piano di rientro) per affiancare la Regione nella certificazione del debito. L’anno dopo il governatore in carica, Agazio Loiero, perde le elezioni e cede il posto a Peppe Scopelliti. Il rapporto tra il nuovo presidente e i rappresentanti di Kpmg non sembra dei migliori. Infatti Scopelliti prova da subito a scalzare la società contabile, ma alla fine desiste. Il colosso resta al suo posto. Fino a oggi.
La svolta avviene però il 17 marzo 2014, quando Kpmg e l’allora dg del dipartimento Salute, Bruno Zito, firmano un prolungamento del contratto di 30 mesi, con una previsione di proroga di ulteriori sei mesi e con inclusa la possibilità di ripetere servizi analoghi per un altro anno. Kpmg forever, insomma.
Senza dubbio un prolungamento generoso, che estende la collaborazione oltre la fine del Piano di rientro dal debito, fissato al 31 dicembre 2015, salvo rinnovi.

NIENTE CAMBIA Le cose non cambiano quando al vertice del dipartimento arriva Riccardo Fatarella, nominato dal nuovo governatore, Mario Oliverio. Il dg non si allontana dal percorso già tracciato: conferma in toto le decisioni del predecessore Zito e, in più, affida compiti aggiuntivi all’advisor. Le attività integrative “extracontratto” riguardano, appunto, il supporto all’Asp di Reggio e quello “all’assessment organizzativo delle aziende ospedaliere di Catanzaro”. Servizi che, secondo Fatarella, sarebbe stato necessario attivare sulla base delle «esigenze manifestate dal tavolo tecnico di affiancamento del 4 aprile 2014», cioè dal Tavolo Massici.
Peccato però che l’organo interministeriale non faccia mai riferimento all’obbligo di assegnare un nuovo servizio alla società in questione. Ecco lo stralcio di quel verbale: «Tavolo a Comitato chiedono chiarimenti in merito ai pagamenti dell’Asp di Reggio Calabria e chiedono inoltre di conoscere le iniziative che la struttura commissariale ha posto in essere per il superamento delle criticità relative a tale Asp per i “debiti da regolarizzare su pignoramenti assegnati” pari a circa 394 milioni di euro e per il superamento delle criticità connesse ai rapporti tra l’Asp e l’istituto tesoriere». Dove sta scritto l’imperativo categorico che giustifica l’estensione del contratto a Kpmg? Stessa cosa per le nuove attività da espletare nell’Azienda ospedaliera di Catanzaro: chi le ha ordinate? Di sicuro non il Tavolo Massicci.

I CONTI NON TORNANO Sono diverse le cose che non tornano nel rapporto tra Regione e Kpmg. Soprattutto per quanto riguarda il caso Asp di Reggio.
L'”appalto nell’appalto”, oltre a essere in predicato di violare le norme in materia, viene affidato all’advisor nonostante i commissari alla Sanità, Scura e Urbani, abbiano nominato – al costo di 600 euro al giorno – un altro esperto contabile con il compito di vigilare sui conti, Pietro Evangelista (a sua volta affiancato da Giuseppe Lombardo, figlio del procuratore della Repubblica di Catanzaro, Vincenzo). Professionisti chiamati, in sostanza, a fare il lavoro che Kpmg avrebbe dovuto svolgere per accordo regionale e, successivamente, anche per specifico contratto dedicato all’Asp di Reggio.
Misteri della sanità regionale. Dove a dominare la scena è una società in grado di fare affari con tre governatori diversi e nonostante l’avvicendamento dei dirigenti. Ma forse, almeno in un caso, in aperta violazione di legge.
Sull’affaire Kpmg, per il momento, Oliverio tace. Perché? Non sa cosa ha firmato Fatarella o finge di non saperlo?

Pietro Bellantoni
p.bellantoni@corrierecal.it

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