Abusi di un prete su un minore, il ragazzino conferma

COSENZA Si è svolto, lunedì pomeriggio nel tribunale di Cosenza, il confronto tra il minore che avrebbe subìto abusi sessuali e il sacerdote accusato di violenza sessuale. L’incidente probatorio era stato richiesto dal pm Antonio Bruno Tridico, titolare del fascicolo, e accolto dal gip. Per l’accusa, il religioso, insegnante di Religione in una scuola media del centro città, avrebbe molestato un suo alunno di undici anni.
Il ragazzino è stato ascoltato in audizione protetta in presenza di psicologi. Secondo quanto è trapelato, avrebbe confermato l’episodio contestato, cioè quello in cui il prete durante una pausa delle lezioni lo avrebbe palpeggiato. Il sacerdote, assieme al suo legale l’avvocato Rossana Cribari, ha ascoltato in un’altra stanza la ricostruzione del ragazzino. Per la difesa, infatti si sarebbe trattato semplicemente di una manifestazione d’affetto (lo avrebbe sfiorato con la mano) e non di una volontà di adescamento del minore.
Nelle scorse settimane, è emerso che gli accertamenti sul materiale informatico sequestrato al prete non avrebbe portato ad alcun risultato rilevante. Sembrerebbe, infatti, – ma il condizionale è d’obbligo – che non sarebbero state trovate particolari immagini pedopornografiche compromettenti.
Tutto iniziò lo scorso mese di novembre quando gli agenti della Mobile, guidati dal dirigente Giuseppe Zanfini, perquisirono la casa del sacerdote e sequestrarono materiale informatico e altri documenti. Un accertamento seguito dopo un esposto presentato in Procura dai familiari del piccolo, che avrebbe riferito di un episodio di attenzioni particolari dal suo professore prima a un’assistente sociale – che lavora in una struttura che il ragazzino frequenta durante il giorno – e poi ai suoi genitori. 

Mirella Molinaro
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