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Il commissario onnipotente

A furia di ripeterselo davanti allo specchio, Massimo Scura deve essersi davvero convinto di essere una sorta di semidio calato in Calabria con pieni poteri, non tanto per l’investitura governativa…

Pubblicato il: 21/01/2016 – 7:15
Il commissario onnipotente

A furia di ripeterselo davanti allo specchio, Massimo Scura deve essersi davvero convinto di essere una sorta di semidio calato in Calabria con pieni poteri, non tanto per l’investitura governativa avuta, quanto per le sue ultraterrene doti che lo fanno bravo in tutto. Il migliore dei giuristi, il primo dei costituzionalisti, il re della pianificazione sanitaria.
Ben per questo è anche il migliore dei giornalisti, anche se firma con uno pseudonimo femminile già da altri largamente usato ed abusato. Ne consegue, inevitabilmente, che mancare di rispetto a lui è vilipendio alla Bandiera, oltraggio alla Nazione ed alto tradimento nei confronti dello Stato. In verità fin qui abbiamo evitato una polemica diretta con Scura, non tanto per la paura di essere trascinati in catene davanti al Tribunale speciale, quanto perchè non amiamo confliggere con chi fa un uso improprio dello scolapasta e lo scambia per un cappello.
Adesso, però, ci pare inevitabile affrontare la questione dell’incontinenza del commissario Scura al quale abbisogna un qualche richiamo geopolitico che lo ricollochi sul territorio della Repubblica italiana retta da una carta costituzionale, strappandolo dall’idea di essere in una nazione latinoamericana degli anni cinquanta.
Ha un contratto, il commissario, che reca le regole d’ingaggio e fissa i poteri e gli obiettivi. Altro non deve e non può fare. Nè il poter contare su uno sponsor autorevole quale il responsabile salute del Pd lo autorizza ad andare in deroga. Non si confonda il commissario Scura, il suo nume tutelare si chiama Gelli ma non è “quel” Gelli, peraltro recentemente passato a miglior vita.
Magari entrambi (i Gelli) avevano a cuore lo stesso Piano di rinascita democratica, ma nonostante i loro sforzi non sono riusciti ad applicarlo, o almeno non ancora, o almeno non completamente. Ne consegue che la Costituzione italiana non consente al commissario Scura di diventare legislatore e non ci sono investiture speciali che tengano.
Ci vuol notevole fantasia per far leva su tale norma al fine di dare fondatezza giuridica a un proprio decreto per realizzare l’integrazione tra l’ospedale “Pugliese-Ciaccio” e il policlinico universitario di Catanzaro.
Badi bene il commissario Scura, al netto delle sue minacce che non intimidiscono nessuno, che non si intende sindacare se l’accorpamento delle due strutture sanitarie è cosa buona o meno buona, quello che si rispedisce al mittente è l’assunto che Scura possa commissariare anche il consiglio regionale della Calabria e imporre la sua volontà a chi lo compone. Ciò non è consentito per motivi di profilassi democratica ancor prima che di sostanza giuridica. Perchè deve imparare il commissario Scura che i consigli regionali passano, i governatori pure e figuriamoci i commissari governativi. La democrazia e le sue colonne portanti, invece, restano e vanno difese a prescindere da chi più o meno meritoriamente le incarna in un determinato periodo storico.
Commissario Scura, come diceva Totò, ci faccia il piacere… si informi!

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