HORROR SHOW | Brunello d'Arabia

di Pietro Bellantoni

14 gennaio
SERGIO NUCCI
(Consigliere comunale Cosenza)

«Walt Disney ha condizionato pesantemente l’infanzia di Occhiuto. Il motto se puoi sognarlo puoi farlo è la cifra della sua esistenza».

19 gennaio
NICOLA MORRA
(Senatore)

«La legittima e dolorosa decisione del nuovo direttore generale dell’Asp di sospendere ogni tipo di rapporto con i 130 falsi precari immessi in servizio senza alcun bando in coincidenza delle elezioni regionali del novembre 2014, dimostra che c’è stato un vero e proprio voto di scambio. Una pagina vergognosa per la quale aspettiamo i rilievi della procura cosentina, che sta indagando da tempo su questa brutta vicenda».

20 gennaio
MASSIMO LOMONACO
(Ex assessore di Catanzaro)

Il sindaco «Abramo pensa solo a vivacchiare questo altro anno che separa la città dal voto, badando esclusivamente al mantenimento della poltrona (…) vittima egli stesso delle sue furbizie e della inclinazione alle più spregiudicate strumentalizzazioni, dopo avere “balcanizzato” una coalizione che lo ha scelto, votato e sostenuto lealmente, cerca disperatamente e tardivamente di ricomporre i cocci di una fantomatica aggregazione, quale che sia, capace di proporne la ricandidatura ricorrendo, magari, a qualche società bocciofila».

20 gennaio
CARLO GUCCIONE
(Consigliere regionale)

L’approvazione della legge urbanistica «è stata segnata più da una sorta di ansia da prestazione che dalla reale volontà di avviare un processo riformatore capace di dare corpo a un progetto di riqualificazione urbana a consumo zero del territorio».

BRUNO CENSORE
(Membro dell’assemblea parlamentare della Nato)

Da Serra San Bruno a Riyad: è proprio a suo agio.

20 gennaio
MARCO AMBROGIO
(Consigliere comunale Cosenza)

Cartelle Ici e Imu: «Sinceramente dopo le note figuracce rimediate dall’amministrazione Occhiuto sulle bollette idriche e della Tarsu, non ci aspettavamo un’ulteriore cantonata in materia di tributi e invece eccone spuntare una nuova». Sbagli tassativi.

20 gennaio
(IL FINTO) MARIO OCCHIUTO
(Fake del sindaco di Cosenza)

20 gennaio
(IL VERO) MARIO OCCHIUTO
(Sindaco di Cosenza)

Rivolto a tutti gli studenti della città: «Ragazzi, io sono il sindaco di Cosenza: il vostro sindaco. E devo fare per voi le scelte che reputo giuste, non quelle più popolari per me. Le strade sono percorribili, i mezzi pubblici funzionano, le previsioni meteo per stanotte e domani sono buone. Non ho scelta. Il lavoro che abbiamo fatto per rendere la città praticabile è stato tanto. Le scuole di Cosenza domani saranno aperte. Chiederò ai vostri docenti di tener conto del disagio legato alla neve di questi giorni, e di puntare su una didattica adeguata al momento. So che posso contare su di voi».

20 gennaio
CARLO TANSI/1
(Responsabile Protezione civile Calabria)

«Grazie a tutti della stima che nutrite nei miei confronti. Gran parte dei calabresi sono persone per bene e oneste intellettualmente. Però esistono alcuni conterranei in mala fede che non amano la nostra Terra e che hanno grandi responsabilità, a vario titolo, della arretratezza culturale e sociale della nostra regione, che traggono vantaggio da questa condizione… come taluni rari giornalisti-burattini, squallidi e senza dignità, che sono mossi da un sistema politico-mafioso di cui la Calabria si deve liberare». 

21 gennaio
CARLO TANSI/2

«Alcuni di questi “giornalisti” hanno anche una lunghissima e volgare coda di paglia». Sta’ a vedere che la colpa del caos sull’A3 è la loro.

21 gennaio
FAUSTO ORSOMARSO
(Consigliere regionale)

Su Facebook: «Tansi: capo della protezione civile si vergogni e stia in silenzio e piuttosto chieda scusa ai calabresi. Dovrà venire a farlo in consiglio regionale non è un complotto è banale critica alla sua manifesta incapacità. Se non gli regge la pompa si dimetta».

22 gennaio
MARIO OLIVERIO
(Governatore della Calabria)

«La tendopoli per gli immigrati di Rosarno è un vero e proprio lager».

22 gennaio
GLI AMICI DI NICOLA ADAMO
(Ex assessore regionale)

Un manifesto per celebrare il “ritorno”.

23 gennaio
ROSY CANALE
(Fondatrice Movimento donne di San Luca)

«L’opinione pubblica deve sapere che si è trattato di un processo di mafia ma senza mafioso, forzatamente voluto dalla Procura poiché era il solo modo per poter utilizzare le intercettazioni telefoniche: unica fonte di prova della stessa accusa».