CATANZARO «Perdono gli assassini di mio figlio e di mio fratello. L’odio porta soltanto altro odio». Lo ha detto in un’intervista alla Tgr Rai della Calabria Teresa Strangio, madre di Francesco Giorgi, appena diciassettenne, e sorella di Sebastiano Strangio, uccisi nella strage di Duisburg del 15 agosto del 2007 che provocò la morte di sei persone, maturata nell’ambito della faida di ‘ndrangheta di San Luca tra i Nirta-Strangio ed i Pelle-Vottari. «Il perdono – ha aggiunto – ha rappresentato la speranza per la mia e per le altre famiglie coinvolte in questa vicenda. Il rancore e la vendetta alimentano soltanto se stessi. È per questo che nascono e si sviluppano le faide ed il rischio è che ci vadano di mezzo gli innocenti. Per maturare il mio perdono mi ha aiutato la fede in Gesù Cristo. E il perdono è una grazia sia per chi lo dà che per chi lo riceve». Teresa Strangio ha detto anche di ricordare il figlio «come un ragazzo come tanti altri che s’impegnava a scuola» e che lavorava nel ristorante “da Bruno”, a Duisburg, dove lo zio, Sebastiano Strangio, faceva il cuoco, «soltanto per potere guadagnare qualche soldo».
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