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Processo Aemilia, alla sbarra il prestanome dei Grande Aracri

BOLOGNA Francesco Macrì, l’imputato nel processo Aemilia che attraverso l’azienda M&F General service srl il 17 maggio 2012 vendette una casa a Maria Sergio, moglie dell’attuale sindaco di Regg…

Pubblicato il: 23/01/2016 – 15:14
Processo Aemilia, alla sbarra il prestanome dei Grande Aracri

BOLOGNA Francesco Macrì, l’imputato nel processo Aemilia che attraverso l’azienda M&F General service srl il 17 maggio 2012 vendette una casa a Maria Sergio, moglie dell’attuale sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi, compare in due capi di imputazione del maxi-processo. Nel dibattimento che comincerà a marzo a Reggio Emilia, Macrì, arrestato a gennaio 2015, risponderà di impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita e di intestazione fittizia, aggravati dall’aver agito per agevolare l’associazione ‘ndranghetistica emiliana.
Secondo la Dda di Bologna, in concorso con Michele Bolognino, ritenuto uno dei capi dell’organizzazione, con gli imprenditori Giuseppe e Palmo Vertinelli, con Antonio Molinaro e nel secondo caso anche con il boss Nicolino Grande Aracri, Macrì partecipò all’impiego in un ristorante di denaro o utilità provenienti dai delitti commessi da componenti del sodalizio.
Macrì, inoltre, avrebbe accettato l’attribuzione fittizia delle quote sociali, mentre gli effettivi titolari erano Grande Aracri e Bolognino. I reati sarebbero stati commessi dal 22 giugno 2012.
Non è invece oggetto delle imputazioni la compravendita dell’immobile dove ora vive il sindaco Vecchi, all’epoca consigliere comunale. Per lui e per la moglie il M5S ha chiesto le dimissioni, così come per il suo predecessore Graziano Delrio. Nessuno dei tre è indagato nell’inchiesta. Il ministro fu sentito dai pm come persona informata sui fatti, per chiarimenti sui rapporti tra la comunità calabrese e quella emiliana: al centro dell’audizione ci fu anche la partecipazione nel 2009, quando era candidato, alla processione del Santissimo Crocifisso a Cutro.

«RIFERISCA IN PARLAMENTO» Sulla vicenda chiede altri chiarimenti il Movimento 5 Stelle. «Il Ministro Delrio riferisca alle Camere quanto accaduto a Reggio Emilia quando era sindaco». A chiederlo sono il capogruppo di Montecitorio Davide Crippa e il suo vice Michele Dell’Orco. «Il 17 maggio 2012 – continuano – la sua dirigente all’urbanistica Maria Sergio, ricordiamo moglie dell’attuale sindaco del capoluogo emiliano Luca Vecchi (Pd), ha acquistato casa al grezzo dal crotonese Francesco Macrì, a gennaio 2015 arrestato e rinviato e giudizio nell’operazione contro la ‘ndrangheta Aemilia».
«Per oltre un anno dal momento dell’arresto di Macrì oggi a giudizio – aggiungono –, il sindaco Vecchi e la dirigente Maria Sergio hanno taciuto alla popolazione la notizia relativa alla casa in cui vivono. Francesco Macrì, cioè colui che ha venduto casa alla dirigente nominata da Graziano Delrio nel 2004, è la stessa persona che all’alba del 28 gennaio 2015 è finito nel blitz dell’operazione Aemilia. Il gip di Bologna ha disposto per lui la misura cautelare degli arresti domiciliari per concorso in reimpiego di beni illeciti in attività lecite con l’aggravante di aver favorito l’associazione mafiosa».

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