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«Da Crocetta attacco volgare al porto di Gioia Tauro»

REGGIO CALABRIA «Nessuno ha attribuito al presidente della Regione Siciliana l’autorità morale di assegnare patenti di mafiosità. L’attacco volgare di Rosario Crocetta contro il porto di Gioia Taur…

Pubblicato il: 24/01/2016 – 14:30
«Da Crocetta attacco volgare al porto di Gioia Tauro»

REGGIO CALABRIA «Nessuno ha attribuito al presidente della Regione Siciliana l’autorità morale di assegnare patenti di mafiosità. L’attacco volgare di Rosario Crocetta contro il porto di Gioia Tauro offende tutti i cittadini della provincia di Reggio Calabria ed è espressione di una grettezza intellettuale che non ci saremmo mai aspettati dall’ex sindaco di Gela». Lo afferma il presidente della Provincia di Reggio Calabria, Giuseppe Raffa, il quale sottolinea che «le frasi di Crocetta sulla presenza mafiosa nel porto, che a suo avviso avrebbe giustificato l’assegnazione a Messina della nuova autorità portuale, tradiscono un livello di elaborazione politico-culturale molto chiuso, basso, fondato sul luogo comune».
«Ad avviso di Crocetta – prosegue Raffa – la Calabria non ha diritto a un’opportunità di riscatto perché c’è la ‘ndrangheta? Noi la pensiamo esattamente al contrario. Per mandare via la ‘ndrangheta, il cui incombente interesse verso il porto è confermato dalle indagini della magistratura, cui rivolgiamo il nostro ringraziamento, serve una maggiore presenza dello Stato e non, come invece pretenderebbe Crocetta, una sua ritirata. Peraltro non mi sembra che il fenomeno mafioso sia stato debellato in Sicilia come il presidente della Regione vorrebbe farci credere».
La nota del Presidente della Provincia di Reggio Calabria, così prosegue: «Il governatore prova a vendere un’immagine positiva della sua terra? Fa bene. Ma non può permettersi di denigrare la nostra, tra l’altro proprio in un momento in cui Gioia Tauro è al centro di un grande interesse di investitori istituzionali e privati di livello internazionale. In secondo luogo, l’infelice sortita di Crocetta palesa una disarmante miopia politica. Da anni passiamo ore e ore a parlare di integrazione dell’area dello Stretto ma quando poi si finisce di giocare e si inizia a fare sul serio, riemergono tutti i piccoli egoismi, i campanilismi e in fondo anche le meschine logiche localistiche che hanno contribuito a relegare il Mezzogiorno in fondo a ogni classifica di benessere e sviluppo in Italia e in Europa».
Ed ancora: «Noi non siamo stati sostenitori dell’integrazione dei sistemi portuali per ragioni di carattere amministrativo e politico e continuiamo a essere convinti che non sarà questa la panacea dei mali di Gioia Tauro. Ma la sede della Port Authority in Calabria era una scelta logica e scontata perché stiamo parlando del più importante porto di transhipment d’Italia e uno dei più importanti del mondo. Non crediamo che Renzi e il suo governo – termina Giuseppe Raffa – possano lavarsi la coscienza così. L’interesse per Gioia Tauro deve tradursi non in semplici decisioni formali e di riordino a livello nazionale ma in investimenti e sostegni concreti per recuperare i volumi di traffico di un tempo: solo nell’ultimo anno si è perso quasi mezzo milione di teu movimentati e non basterà la sede dell’autorità portuale a risolvere il problema».

Anche il capogruppo del Partito democratico in consiglio regionale ha voluto stigmatizzare le parole del governatore Crocetta: «Le dichiarazioni su Gioia Tauro del presidente della Regione Sicilia, Rosario Crocetta, sono gravissime e stupisce che sia proprio un uomo del Sud ad utilizzare luoghi comuni tipici di una certa cultura leghista ed anti meridionale», afferma Romeo nella sua nota. «Sia chiaro, è indubbiamente vero che la ‘ndrangheta si sia infiltrata anche al Porto di Gioia Tauro, come è vero, però, che i continui ed ingenti sequestri di cocaina ed armi segnalano una efficace e continua risposta dello Stato, cui va il nostro plauso ed il nostro sostegno incondizionato». Secondo l’esponente democrat, «la questione non si risolve scippando a Gioia Tauro la centralità dell’Authority, semmai la si aggrava.
«È sconcertante – ribadisce Romeo – che il presidente di una regione infestata dalla mafia, almeno quanto la Calabria, utilizzi la presenza di organizzazioni criminali come argomento di lotta politica ed istituzionale, non serve alle due regioni, non serve al loro sviluppo e non serve al Sud. Peraltro, con il nuovo riordino delle autorità portuali la Sicilia ha ben due authority e non è stata certamente penalizzata. Abbiamo bisogno di ragionare – conclude il capogruppo Pd – di uno sviluppo complessivo, da immaginare in una strategia di area integrata dello Stretto e del Mediterraneo, non di inutili e dannosi campanilismi. Prima lo si comprende e meglio è per tutti».

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