REGGIO CALABRIA Gioia è la scelta vincente, oltre che l’unica coerente e percorribile, se si vuole costruire un’occasione di rilancio per il Mezzogiorno e l’Italia in Europa. Ferma la risposta alle dichiarazioni rilasciate dal governatore della Sicilia Rosario Crocetta, tra accuse di incostituzionalità e di possibili infiltrazioni della ‘ndrangheta, contro la decisione del governo di accorpare i porti di Messina e Gioia Tauro e di localizzare la sede della nuova Autorità del Mare Tirreno Meridionale proprio nello scalo calabrese. Una «voce fuori dal coro» quella di Crocetta, messa prontamente a tacere proprio dalla sponda siciliana. In testa il presidente dell’assemblea regionale Giovanni Ardizzone che con la sua visita a Reggio Calabria ha voluto rinsaldare le sinergie tra istituzioni nel solco di un percorso comune «già tracciato anche sul piano legislativo». L’incontro presso il salone dei Lampadari di palazzo San Giorgio con il sindaco Giuseppe Falcomatà, il presidente della massima assise calabrese Nicola Irto e il consigliere regionale Domenico Battaglia è l’ennesima riprova della capacità di dialogo tra enti nell’ottica di costruzione dell’area integrata dello Stretto.
Quella di Crocetta viene archiviata, dunque, come una boutade. Non è sostenibile alcuna battaglia di campanile poiché solo Gioia ha la caratteristica di porto “core” per ospitare la sede dell’autorità portuale. «Assistiamo alla nascita di una grande autorità portuale, la più grande in Italia, e dobbiamo creare un sistema funzionale – afferma il primo cittadino di Reggio Falcomatà – perché si possa essere concretamente competitivi con i porti del nord Europa. È il tempo di programmare e costruire, il pallino adesso è nelle nostre mani»
Una scommessa che investe non solo la Calabria e la Sicilia ma l’intero paese. Il presidente del consiglio regionale Irto ringrazia Ardizzone per aver intuito la strategicità, in termini di sviluppo, del rilancio di Gioia Tauro. «Il riconoscimento dell’autorità portuale – rimarca Irto – è un punto di partenza serio e concreto che viene suggellato anche dal governo nazionale. Servono adesso investimenti e risorse importanti per dotare lo scalo di adeguate infrastrutture».
Fermi i toni utilizzati anche dal presidente dell’ars Ardizzone: «Non faremo alcun passo indietro rispetto al processo di raccordo tra le due realtà. Gioia Tauro resta una grande ed insostituibile risorsa in ottica euromediterranea, unica struttura del Sud Europa, sulla quale ha puntato convintamente il governo. Il rilancio del Sud può partire da questa operazione e l’area integrata dello Stretto, con oltre un milione duecentomila abitanti, è capace di captare risorse importanti». E poi l’affondo sul governatore Crocetta: «Viene toccata la mia dignità di persona per bene – prosegue Ardizzone – quando si dice che in Sicilia non si può investire perché c’ è la mafia. Allo stesso modo non posso accettare che una cosa del genere venga detta per la Calabria. Le istituzioni non possono lasciarsi andare ad affermazioni simili e non possono dare alibi a chi vuole che nulla si muova».
E intanto il consigliere regionale delegato all’area dello Stretto Domenico Battaglia annuncia che il prossimo 29 febbraio, a Palazzo Campanella, ci sarà la prima convocazione della conferenza permanente interregionale per il coordinamento delle politiche dell’Area dello Stretto. «Vogliamo dare solidità ad un percorso incentrato su politiche di prossimità tra le due città metropolitane – afferma Battaglia – nel solco della legislazione regionale siciliana e successivamente calabrese in questa materia».
Manuela Foti
redazione@corrierecal.it
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