REGGIO CALABRIA «Il consigliere Giovanni Nucera non rispetta lo Statuto di Sinistra Ecologia e libertà. Da novembre 2014, data dell’elezione al consiglio regionale, non versa nulla al partito. Chiediamo: intende partecipare alla vita del partito? Intende iniziare a dare il suo contributo economico? Intende, soprattutto, confrontarsi con gli organismi dirigenti sul ruolo da tenere rispetto al consiglio regionale?». Sono le domande poste al coordinamento regionale e nazionale di Sinistra ecologia e libertà riguardo alla posizione del consigliere regionale Giovanni Nucera in un documento sottoscritto da diciannove dirigenti regionali.
Hanno sottoscritto il documento, tra gli altri, due segretari provinciali, Alfonso Galati e Fernando Miletta, e i dirigenti di tutte le province calabresi: Alberto Laise, Francesco Carnovale, Marino De Luca, Mirko Perri, Antonio Guerrieri, Giuseppe Politanò, Francesca Sansone, Francesco Marsiglia, Maria Rita Militi, Lucrezia Bruno, Danilo Tucci, Sergio Paciolla, Marida Sciumbata, Giandomenico Crapis, Rosario Piccioni, Teresa Ferrato, Elvira Berlingieri.
Alla luce delle conclusioni emerse al termine del seminario regionale “Seminaria” a dicembre scorso, in cui si è rimarcato il difficile rapporto di Sel con la giunta regionale e il mancato coinvolgimento politico in tutte le scelte effettuate fino ad oggi, nel documento si pone all’attenzione dei vertici regionali e nazionali del partito la posizione del consigliere Nucera che ad oggi «non ha concordato con nessun organismo del partito l’organigramma del gruppo, le linee da trattare in Consiglio, né da parte dello stesso è stato rispettato l’obbligo statutario di versamento del contributo mensile».
I 19 dirigenti chiedono al coordinamento regionale e nazionale, tra le altre cose, che con urgenza «si chiarisca se il consigliere intende rispettare le regole statutarie del partito e versare i contributi dovuti; se intende rispettare le decisioni del partito che vanno evidentemente in direzione diversa rispetto a quella del Pd calabrese”.
Nel documento si ribadisce ancora una volta come la sinistra, che ha contribuito alla vittoria del centrosinistra alle elezioni regionali del novembre 2014, non sia stata in alcun modo coinvolta nelle decisioni assunta dal presidente Oliverio e dal Pd, ragione per cui emerge una difficoltà oggettiva molto grave.
Si evidenzia infine come il processo costituente di “Sinistra italiana” debba mettere da parte tutte le vecchie pratiche trasformistiche e presentarsi come un autentico processo di cambiamento, a cominciare dai comportamenti di chi ricopre ruoli istituzionali.
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