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Montecitorio approva una mozione a favore del Sud

ROMA «Oggi la Camera, approvando la nostra mozione, ha impegnato il governo a garantire molte azioni a favore del Mezzogiorno». È quanto sostiene, in una nota, la responsabile per il Mezzogirono de…

Pubblicato il: 26/01/2016 – 18:49
Montecitorio approva una mozione a favore del Sud

ROMA «Oggi la Camera, approvando la nostra mozione, ha impegnato il governo a garantire molte azioni a favore del Mezzogiorno». È quanto sostiene, in una nota, la responsabile per il Mezzogirono del Pd, Stefania Covello che ha motivato così il voto favorele del gruppo Dem alla mozione presentata alla Camera per il rilancio del Sud. A Montecitorio oggi c’era la discussione sulla situazione del Mezzogiorno e le proposte da valutare per sostenere l’economia del sud Italia. La parlamentare ha poi passato in rassegna i contenuti della mozione votata in aula: «definire un puntuale programma da attuare nel 2016; istituire una cabina di regia presso la presidenza del Consiglio e prevedere poteri sostitutivi in caso di ritardi o paralisi per ragioni burocratiche; conseguire un miglioramento complessivo della qualità del sistema dei trasporti e di mobilità nel Mezzogiorno; proseguire nell’azione per il riconoscimento della zona economica speciale per Gioia Tauro; un piano straordinario di interventi pubblici a sostegno dell’alfabetizzazione digitale; rafforzare la filiera agroindustriale dalla produzione alla trasformazione nell’ambito dei distretti agroalimentari meridionali; investire nella valorizzazione del patrimonio culturale, partendo da quanto fatto con Pompei, Caserta e Matera».
Secondo Covello, «fondamentale rimane la tutela della legalità e il rafforzamento degli organici delle forze dell’ordine al fine di una più capillare presenza nel controllo del territorio e la ricerca di risorse per promuovere l’autoimpiego, per piani articolati di rigenerazione urbana, salvaguardando e mettendo in sicurezza il patrimonio edilizio, il contrasto al dissesto idrogeologico. Questione centrale – ha aggiunto – la assume il welfare, il sistema di protezione sociale con la presa in carico delle fragilità. Serve dare immediata attuazione – ha concluso – alle misure previste nella Stabilità per il contrasto della povertà e dell’indigenza con i primi 800 milioni di euro stanziati per l’anno in corso e con il piano da 95 mld di euro che interessa 8 regioni e 7 città metropolitane».
Di diverso avviso le opposizioni ad iniziare dal vice coordinatore di Forza Italia, Roberto Occhiuto. «Oggi la Camera dei deputati – ha detto – discute per la terza volta in due anni una mozione sul Mezzogiorno. Avevamo chiesto – prosegue – che non si consumasse il solito rito senza conseguenze concrete per lo sviluppo del Sud. Avevamo chiesto che il Premier Renzi venisse a dirci quello che vorrebbe fare e che non ha fatto. Ma il Governo ancora una volta non ha voluto metterci la faccia. D’altra parte – conclude – finora solo da parte del Governo abbiamo ascoltato solo annunci».
Ancor più duro il commento dei 5 Stelle. I deputati calabresi pentastellati, Dalila Nesci, Paolo Parentela e Federica Dieni sottolineano che «il Movimento 5 stelle ha presentato una sua specifica mozione, strutturata dal deputato pugliese Diego De Lorenzis e centrata sulla necessità che il governo intervenga a largo raggio rispetto alle gravissime carenze nei trasporti presenti del Sud del Paese, il quale rimane come un corpo a sè, che l’esecutivo centrale mantiene di proposito sganciato dalle dinamiche produttive, economiche e sociali del resto dell’Italia». «Il federalismo introdotto nel 2001 – incalzano i deputati calabresi del Movimento 5 stelle – è valso a riempire le regioni di poteri, eliminare i controlli, aumentare le ruberie politiche e il divario tra Nord e Sud, senza incidere nel problema reale, cioè la ripartizione dei fondi secondo le necessità effettive delle singole aree italiane. Soltanto nell’ambito della sanità questo ha significato un minore introito per la Calabria di oltre un miliardo e settecento milioni di euro. Si tratta di fondi che mancano per la tutela del diritto alla salute nel territorio, con la beffa di un piano di rientro dal disavanzo imposto, infondato e funzionale a un affarismo di potere ben radicato nella storia del centralismo dei partiti. Abbiamo in cantiere – concludono Nesci, Parentela e Dieni – una serie di atti parlamentari concreti, miranti a una diversa assegnazione delle risorse da parte dello Stato, per riequilibrare le finanze regionali e garantire i diritti fondamentali dei calabresi e, più in generale, dei meridionali».

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