COSENZA Sono cinque le persone indagate per la morte di un neonato, avvenuta lunedì pomeriggio in sala parto nell’ospedale di Cosenza. Si tratta di due ginecologi, una neonatologa e due ostetriche. Nella tarda serata di martedì il medico legale Silvio Cavalcanti ha eseguito l’autopsia sul corpicino del piccolo alla presenza dei consulenti di parte nominati dagli indagati. Bisognerà aspettare i canonici sessanta giorni per conoscere l’esito dell’esame. Una delle ipotesi avanzate – è che sembra al momento tra le più accreditate – è che il feto fosse già morto al momento del parto. Una conclusione alla quale sembrerebbe, allo stato, essere arrivata anche la commissione del Dipartimento regionale Salute, composta da Giacomino Brancati e Angela Barone. Ma la conferma – secondo quanto appreso – potrebbe avvenire solo con l’esito dell’autopsia. Data la delicatezza del caso, sulla vicenda vige stretto riserbo.
Le indagini, coordinate dal procuratore capo Dario Granieri e affidate al pm di turno Giuseppe Cozzolino, stanno cercando di fare chiarezza sulle manovre eseguite in sala parto, sulle condizioni della donna al momento del suo arrivo e sull’esito di vari tracciati eseguiti. Sequestrata la cartella clinica della mamma del neonato, M.A., 33 anni di Fagnano Castello, nel Cosentino.
La giovane – le cui condizioni di salute sono buone – era alla sua terza gravidanza. L’iscrizione dei medici e delle due ostetriche nel registro degli indagati è stata fatta in via preventiva per permettere agli indagati di partecipare all’autopsia che è un esame irripetibile.
Intanto, proseguono gli accertamenti dell’Azienda ospedaliera che, nell’immediatezza dei fatti, ha avviato un’indagine interna «così da acquisire gli elementi necessari per fornire una compiuta valutazione dell’accaduto, accertare eventuali responsabilità e adottare i conseguenti provvedimenti». Mentre il ministro della Salute Beatrice Lorenzin ha disposto per venerdì 29 gennaio l’invio degli ispettori all’Annunziata per verificare quanto accaduto.
Mirella Molinaro
m.molinaro@corrierecal.it
x
x