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Regione, rivoluzione nella burocrazia

CATANZARO La riforma della burocrazia regionale si “presenta”. Ad introdurla, davanti alla città di Catanzaro nel corso di un incontro apposito organizzato dal circolo Pd “E. Lauria”, è il vic…

Pubblicato il: 27/01/2016 – 19:45
Regione, rivoluzione nella burocrazia

CATANZARO La riforma della burocrazia regionale si “presenta”. Ad introdurla, davanti alla città di Catanzaro nel corso di un incontro apposito organizzato dal circolo Pd “E. Lauria”, è il vicepresidente della Regione Calabria Antonio Viscomi, ideatore della riforma. Ambizioso quanto necessario l’obiettivo che la giunta regionale si è posta con la nuova riorganizzazione funzionale che ha già iniziato il suo percorso attuativo: maggiore trasparenza, più semplificazione e la possibilità certa di attribuire meriti e responsabilità sui singoli procedimenti. Introdotto dall’intervento del segretario del circolo Pd di Catanzaro centro Pasquale Squillace e dal prorettore dell’Unical Guerino d’Ignazio, Viscomi ha quindi spiegato quali saranno le modifiche alla struttura organizzativa di un ente complesso che, dopo aver assorbito 481 dipendenti delle Province, ora conta su oltre 2200 unità. Il nodo centrale su cui si incardina la riforma sono le posizioni dirigenziali: «Fino ad ora – ha spiegato Viscomi – la Regione è stata strutturata con 11 dirigenti generali, 53 dirigenti di settore e 115 dirigenti di servizio, organizzati secondo una progressione verticale che proseguiva con i vari responsabili di procedimento, le posizioni organizzative e via dicendo. Ora, la progressione sarà orizzontale e dai dirigenti generali si arriverà direttamente ai dirigenti di settore».
Si passerà quindi ad una struttura organizzata con 11 dipartimenti, 8 direttori generali interni e 126 dirigenti di settore, snellendo di fatto tutte le procedure ed assegnando potere di firma e quindi responsabilità diretta a chi prima, invece, seppur qualificato come dirigente di servizio, era di fatto un collaboratore del dirigente di settore e non aveva quindi alcuna responsabilità. Con questa riforma, quindi, la nuova macchina burocratica sarà in grado di rispondere ai criteri decisi dalla giunta: riduzione della linea di comando e controllo, riconoscimento del ruolo professionale e chiara attribuzione delle competenze, eliminazione del “superfluo” e valorizzazione dei funzionari apicali.
La riforma, nata sulla scorta della concertazione preventiva con le sigle sindacali – come lo stesso Viscomi ha sottolineato nel corso dell’incontro – ha tenuto conto anche degli aspetti retributivi. Saranno tre le fasce in cui saranno suddivisi i dirigenti, in base alla collocazione nella struttura, alla complessità organizzativa e alle responsabilità gestionali interne ed esterne. La retribuzione di posizione, in base al ruolo sarà pari a 45mila euro per la prima fascia, 41mila per la seconda e 29mila per la terza, da sommare alla retribuzione di base. Per quanto riguarda invece la retribuzione di risultato, per la prima fascia sarà pari al 25% della retribuzione di posizione, per la seconda al 21% e per la terza al 18%.
Tra i “valori aggiunti” della riforma, c’è la creazione, per ogni dipartimento, di un ufficio Affari generali, giuridici ed economici che servirà a facilitare il lavoro di controllo, interno ed esterno, sull’operato del dipartimento e sarà quindi il collettore di tutte le informazioni del settore.
Sempre nell’ottica della trasparenza, Viscomi ha poi spiegato che già dallo scorso 1° gennaio, sono online le informazioni relative a tutti i contratti, siano essi di lavoro subordinato o autonomo, stipulati dai dipartimenti. Che siano consulenze o collaborazioni, sono contenute in un apposito database già online.
La riforma, secondo Viscomi, ha quindi la finalità non solo di ridurre i costi, ma soprattuto di «dare applicazione al principio costituzionale sancito nell’articolo 97, rispettando così i criteri di buon andamento e imparzialità della pubblica amministrazione».
Quanto allo stato di avanzamento della messa in atto della riforma, Viscomi ha infine spiegato: «Da venerdì scorso, i decreti sulla microorganizzazione dei singoli settori sono online sul sito della Regione Calabria e quindi sono operativi. Nei prossimi giorni, a dire il vero era tutto previsto per venerdì ma la visita del Presidente della Repubblica ci farà slittare alla prossima settimana, sarà effettuata la “pesatura” delle singole posizioni dirigenziali e la valutazione della fascia di rischio. Solo dopo questo passaggio si arriverà all’interpello universale in cui tutti i dirigenti saranno chiamati a dire quale posizione è rispondente alle loro esperienze e alla loro professionalità. Fatto questo passo, prima di procedere all’assegnazione dei ruoli, si stabilirà la rotazione dei dirigenti che sarà fondamentale per eliminare qualsiasi tipo di incrostazione burocratica».

Alessandro Tarantino
a.tarantino@corrierecal.it

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