CATANZARO «Se anche Mimmo Tallini, nelle vesti di segretario provinciale di Forza Italia (partito in cui milita lo stesso Abramo) non esita a definire politicamente inaffidabile il sindaco, vuol dire che abbiamo visto giusto nel prendere da tempo le distanze da chi, evidentemente, è aduso a non rispettare gli accordi assunti precedentemente alla tornata elettorale e davanti ai cittadini, ai quali, successivamente alla sua elezione, non ha inteso riconoscerne il legittimo sacrosanto diritto di rappresentanza». È quanto afferma l’ex assessore comunale di Catanzaro Massimo Lomonaco. «Un sindaco che, palesemente sfiduciato dal suo stesso partito, non dovrebbe esitare un solo attimo nel rassegnare le proprie irrevocabili dimissioni se solo avesse realmente a cuore le sorti della città e non, al contrario, solo mire personalistiche», aggiunge.
«E invece – continua Lomonaco –, ricorrendo a un rimpasto dietro l’altro (forse record europeo), non solo Abramo obbliga la città a un anno di lunga agonia ma, addirittura, prepara la propria ricandidatura alle elezioni del prossimo anno non contento del disastro politico, certificato dal proprio partito ma anche di quello amministrativo sancito da autorevoli istituti di rilevanza nazionale. Alla faccia della dignità politica».
«Pare inoltre – insiste l’ex assessore –, che pur di tentare di raggiungere il proprio scopo, disinvoltamente e in maniera spregiudicata, non avrebbe mancato (lui, sindaco eletto da una coalizione di centrodestra) di proporsi al centrosinistra, ricevendone un nemmeno tanto garbato, quanto scontato, secco no. Quindi ha immaginato di “recuperare” il rapporto politico con i movimenti civici da lui stesso, nel corso di questa legislatura, mortificati che, dal canto loro, gli hanno risposto: “dove hai trascorso l’estate ti passi l’inverno”».
«In tale contesto – conclude Lomonaco –, restandogli la sola opportunità di distribuire posti in giunta, mortificandone il ruolo, a chiunque garantisca la formazione di una lista di candidati a suo sostegno, quale unico interlocutore gli rimane il “chiromante” di fiducia che, in preda a fisiologica confusione, gli propone addirittura di spiegare al presidente Mattarella (nell’ambito del discorso ufficiale) lo stato dell’arte della raccolta differenziata in città. Lavorare da subito per girare pagina, questo il nostro impegno che mettiamo al servizio delle forze di opposizione, del mondo dell’associazionismo, della società civile, al fine di garantire alla città la guida che merita».
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