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Oliverio: «Agricoltura, chiave della rinascita economica della Calabria»

BOTRICELLO Una Calabria agricola che guidi la rinascita economica e sociale della regione, grazie a un settore di qualità, fortemente rinnovato, basato sulle eccellenze e sull’innovazione. È questo…

Pubblicato il: 31/01/2016 – 15:13
Oliverio: «Agricoltura, chiave della rinascita economica della Calabria»

BOTRICELLO Una Calabria agricola che guidi la rinascita economica e sociale della regione, grazie a un settore di qualità, fortemente rinnovato, basato sulle eccellenze e sull’innovazione. È questo il tema al centro della giornata dell’agricoltura Calabrese, che si è svolta con successo oggi a Botricello, in provincia di Catanzaro. A discutere di agricoltura, ambiente e del protagonismo dei giovani nel rilancio di un settore strategico per la Calabria c’erano il governatore, Mario Oliverio, il presidente regionale di Coldiretti, Pietro Molinaro, il capogruppo in commissione agricoltura della camera, Nicodemo Oliverio, il sub Commmissario di Ismea, Franco Laratta, poi Ernesto Magorno segretario del Pd calabrese, il presidente della provincia di Catanzaro, Enzo Bruno, tanti sindaci, consiglieri e assessori regionali, imprese del settore. Ospite d’onore della giornata è stato invece Ettore Rosato, capogruppo Pd alla Camera deputati che ha sottolineato l’impegno e le scelte del governo per la Calabria. «La stagione delle riforme e del cambiamento deve partire dal basso, da regioni come la Calabria, che è la porta dell’Europa nel Mediterraneo» ha aggiunto Rosato, sottolineando che «le condizioni per ripartire ci sono, ma bisogna prima di tutto superare i tanti stereotipi che esistono sulla Calabria. La strada da percorrere – conclude Rosato – è anche la promozione dei prodotti perché l’agroalimentare deve essere legato al turismo».
La Calabria – emerge dall’importante incontro di oggi – deve puntare sulle sue eccellenze agroalimentari, come sulla genuinità e qualità dei propri prodotti, che dovranno essere al centro di una nuova programmazione agricola, all’insegna dell’innovazione. Ci crede e lo afferma il presidente della Regione, Mario Oliverio, che dopo aver ricordato il «significato profondo da cui traiamo soddisfazione e incoraggiamento» della recente visita del Presidente della Repubblica Mattarella sottolinea che si è aperta «una interlocuzione forte con Palazzo Chigi per definire il “Patto per la Calabria” e stiamo lavorando sodo perché deve essere uno strumento per aggiuntivi risorse. I calabresi devono sapere che abbiamo trovato buchi enormi e che ai vertici delle Partecipate non abbiamo tolto uomini di centrodestra per mettere uomini di centrosinistra – ha detto ancora Oliverio – abbiamo evitato la giostra della lottizzazione per recuperare risorse. A partire dall’agricoltura. Con il Piano di sviluppo rurale apriamo una stagione nuova a sostegno dell’economia per realizzare obiettivo di cambiamento. Serve, però, un concorso di energie».
«Qualcosa è cambiato – dice Nicodemo Oliverio, capogruppo del Pd nella commissione parlamentare ad hoc – tanti provvedimenti che riguardano il settore significa grande attenzione – ha affermato. L’ultima legge di stabilità ha assegnato un miliardo al settore – ricorda il deputato democrat – e anche altre misure. Per il rilancio dell’agricoltura abbiamo bisogno di un grande patto, saper ascoltare quotidianamente i problemi di questo territorio, crederci insieme. In parlamento siamo pronti a fare la nostra parte».
Ai parlamentari ha fatto appello il presidente della Provincia, Enzo Bruno, chiedendo «attenzione particolare su questa norma europea che cancellerebbe le nostre aziende olivicole dal sistema economico – ha detto ancora Bruno». Per questo, rilancia ancora una volta il segretario regionale del Pd e deputato Ernesto Magorno, «c’è bisogno di un Partito democratico unito». Secondo Ernesto Magorno, siamo di fronte ad una «nuova formula che vuole mettere insieme la politica, i cittadini, i sindaci, la regione: non c’è distacco tra comunità e cittadini ma una politica nuova che vuole capire e progettare, mettere in campo azioni di governo porti questa regione ad essere normale».
«Anche i sindaci però», sottolinea il responsabile organizzazione dei dem calabresi, Giovanni Puccio, devono essere «promotori di nuova proposta programmatica poggiata su una piattaforma che veda come priorità agricoltura e turismo ». Un invito che sembra cogliere il primo cittadino di Botricello, Tommaso Laporta, il quale sottolinea che il Piano di sviluppo rurale rappresenta «una opportunità più che reale per lo sviluppo di questa terra, che si intreccia con l’impegno delle famiglie calabresi che operano in agricoltura, e l’eterno dilemma: restare o andare via? Siamo qui per dare una speranza ai nostri figli e il Psr è un mezzo necessario per proteggere le nostre eccellenze». I giovani – emerge dall’intervento dell’ agronomo Paolo Condito, ci sono e ci credono. «L’agricoltura è la forza motrice dello sviluppo della nostra terra – dice Condito -, grazie alla qualità del prodotto ma anche la cooperazione tra le imprese finalizzata a rimanere sul mercato. Occorre una politica nuova per definire il “brand Calabria” nel quadro della strategia nazionale».
Agricoltura come risorsa, quindi.E le risorse in agricoltura non mancano, «manca il tempo, siamo perennemente in ritardo» afferma Franco Laratta, componente di Ismea che pone l’accento sull’inesorabile cambiamento del clima che «è un problema ma può diventare anche una grande opportunità perché si aprono possibilità di produrre cose che prima non potevamo fare. Per la Calabria, l’agricoltura rappresenta l’ultima grande occasione per il suo riscatto. Ci sono importanti risorse finanziarie a disposizione, ci sono strumenti nuovi e particolarmente efficaci. Ora servono tempi certi, forte innovazione, un sensibile ringiovanimento delle nostre imprese agricole. Regione, Ismea e altre istituzioni possono costruire insieme una grande svolta nel settore agroalimentare».
Secondo il presidente di Coldiretti Calabria, Pietro Molinaro, è inutile guardare troppo lontano: «Oggi dobbiamo pensare alle cose che dobbiamo fare domani mattina, con poche risorse e soprattutto sinergie, le imprese di successo stanno proprio nell’agroalimentare, ma le istituzioni devono decidere, e devono saper dire dei no e fare squadra».

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