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Omicidio di Cetraro, l'ex cognato resta in carcere

PAOLA Il gip del Tribunale di Paola ha convalidato il fermo di Paolo Di Profio, l’infermiere 46enne accusato di aver ammazzato mercoledì scorso l’ex cognata, Annalisa Giordanelli. La dottoressa di …

Pubblicato il: 01/02/2016 – 16:41
Omicidio di Cetraro, l'ex cognato resta in carcere

PAOLA Il gip del Tribunale di Paola ha convalidato il fermo di Paolo Di Profio, l’infermiere 46enne accusato di aver ammazzato mercoledì scorso l’ex cognata, Annalisa Giordanelli. La dottoressa di Cetraro è stata aggredita con una spranga di ferro mentre faceva jogging a pochi metri da casa nel centro storico della cittadina che si affaccia sul Tirreno cosentino. Il gip ha poi emesso un’ordinanza di misura cautelare in carcere nei confronti dell’uomo. Oggi si è svolto l’interrogatorio di garanzia dell’indagato davanti agli inquirenti e al suo legale, l’avvocato Sabrina Mannarino che si è avvalso della facoltà di non rispondere.
Per la Procura – le indagini sono coordinate dal procuratore capo di Paola Bruno Giordano e dai sostituti Sonia Nuzzo e Maria Camodeca – il quadro indiziario è talmente chiaro da far ritenere il «caso blindato». Secondo l’accusa, Di Profio avrebbe raggiunto la donna in via San Francesco – sullo stradone in cui stava facendo jogging – e l’avrebbe aggredita con una spranga di ferro, comunemente chiamata “piede di porco”. L’arma del delitto è stata trovata dai carabinieri in una scarpata lì vicino sporca di sangue ed è stata l’ex moglie di Di Profio, nonché sorella della vittima, ad ammettere che quell’oggetto era in loro disponibilità conservato nel garage di casa. Nell’immediatezza dei fatti, l’uomo ha prima negato di avere avuto contatti con la donna. A ventiquattro ore dall’omicidio, l’infermiere sentito davanti ai magistrati ha confessato di averla aggredita e uccisa. Ma, poi, in presenza del suo avvocato si è avvalso della facoltà di non rispondere. Esattamente come ha fatto oggi davanti al gip.
Alcune immagini delle telecamere di videosorveglianza, in uso ad abitazioni, hanno ripreso la sua autovettura, una Fiat verde, nel luogo in cui è stata uccisa Annalisa Giordanelli e poi allontanarsi. Un testimone ha indicato in Di Profio l’uomo che era alla guida di quella macchina. I carabinieri, coordinati dal comandante del Reparto operativo di Cosenza Milko Verdicchio e dal capitano di Paola Antonio Villano, in casa dell’uomo hanno trovato macchie di sangue e i vestiti lavati e stesi. Secondo una pima ricostruzione, il 46enne non avrebbe accettato la separazione dalla moglie e avrebbe ritenuto Annalisa Giordanelli responsabile della situazione, anche perché negli ultimi tempi ospitava la sorella a casa sua. La dottoressa Giordanelli, medico di base di Cetraro, era molto stimata e apprezzata in paese per le sue doti umane e professionali. 

Mirella Molinaro
m.molinaro@corrierecal.it

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