CATANZARO C’è una voragine di quasi 4 miliardi di euro nei conti dello Stato ed è riconducibile in larga parte alle dinamiche «improprie» registrate nel settore della sanità pubblica. Lo rende noto la Guardia di finanza nel suo report del 2015. Il “buco” nelle casse dell’Erario è generato da un utilizzo inadeguato delle risorse umane. In primo piano vi sono i cosiddetti “imboscati”, i quali godono di esenzioni non sempre verificate. I commissari della sanità regionale Massimo Scura e Andrea Urbani con il decreto 128/2015 corrono ai ripari. Il provvedimento, infatti, definisce i criteri per l’impiego delle risorse umane, dando seguito all’accordo sottoscritto lo scorso novembre con le organizzazioni sindacali: il divieto di utilizzare personale del ruolo sanitario in ambito amministrativo e la rotazione annuale dei medici competenti alla certificazione dell’idoneità alle mansioni sono alcuni dei principi del decreto. Anche le assunzioni saranno regolate: dovranno essere precedute da una scrupolosa analisi interna per per ottimizzare le risorse umane disponibili, con il reintegro del personale fuori ruolo. Le Asp dovranno recepire con delibere aziendali questi principi e le aziende ospedaliere avranno l’obbligo di attuare il decreto anti-imboscati. In caso contrario, i manager delle stesse, direttori generali o commissari, potrebbero rischiare il posto.
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