«Con questa celeberrima frase, che la tradizione attribuisce a Socrate, i sindacati autonomi del comparto sanità Fials, Nursing Up UP, Nursind e Fsi annunciano l’evento tanto atteso dagli infermieri e dagli altri lavoratori del comparto sanità, riferendosi alla sottoscrizione dell’accordo che ha lo scopo di fare chiarezza e mettere, finalmente, dei punti fermi sulle procedure di reclutamento che tutte le Aziende del sistema sanitario regionale dovranno rispettare». I sindacati autonomi, in una nota, esprimono soddisfazione per l’accordo raggiunto.
La riunione di oggi, convocata dal commissario ad acta Scura, a cui hanno preso parte le organizzazioni sindacali firmatarie del contratto nazionale del comparto Sanità, interessava i precari inseriti nei processi di stabilizzazione di cui al Dca 110/2015, gli infermieri idonei alle graduatorie (Azienda ospedaliera Pugliese Ciaccio) concorsuali ad oggi valide, gli infermieri che lavorano fuori regione e che vorrebbero rientrare in Calabria tramite la mobilità (art. 30 comma 2 bis D. Lgs. 165/2001) e gli infermieri che si sono laureati dopo il 2009, attualmente disoccupati, che sono in cerca di un posto di lavoro per cui nutrono speranze nel preannunciato concorsone regionale.
Alla presenza dei vari comitati di infermieri interessati, Cgil, Cisl e Uil Funzione pubblica hanno iniziato a porre una serie di pregiudiziali, con l’intento di bloccare qualsiasi accordo. I sindacati autonomi presenti, peraltro ampiamente rappresentativi per come certificato dalle ultime elezioni delle Rsu del marzo 2015, non solo hanno sventato il tentativo di boicottare ogni tipo di iniziativa ma hanno anche permesso la stipula dell’accordo che, essendo firmato da ben 4 sindacati su 7, è pienamente efficace sul territorio calabrese.
«L’accordo – è scritto in una nota – prevede l’immediato avvio (entro 30 giorni dalla firma), in ogni azienda, delle procedure per la stabilizzazione degli infermieri precari, che attendono da circa 10 anni l’agognata tranquillità lavorativa, l’assunzione dei 180 idonei dalla graduatoria concorsuale dell’ospedale Pugliese-Ciaccio e dell’azienda ospedaliera di Cosenza e lo sblocco del concorsone regionale che vedrà interessati sia gli infermieri che lavorano fuori regione e ambiscono a tornare a lavorare nella propria terra di origine (mobilità), sia gli infermieri disoccupati che si sono laureati dopo il 2009. Così nel triennio 2016-2018, ci potrà essere un movimento importante di assunzioni compresi i precari (circa 700 unità) che rappresenta, sul piano occupazionale, una vera e propria svolta per la Calabria. E proprio per la valenza dell’accordo non si capisce la posizione di taluni sindacati sempre più arroccati su posizioni di dialettica politica anziché tesi alla vera mission del sindacato: sedersi al tavolo delle trattative, confrontarsi, “scontrarsi” se necessario, ma alla fine sottoscrivere accordi a tutela di chi il lavoro ce l’ha e di chi il lavoro lo vorrebbe avere. La posizione strumentale assunta da questi sindacati contro il Commissario Scura non si comprende se non in chiave di scontro politico. Con tutti i problemi che ha la Calabria, arrivare addirittura a rivolgersi al presidente Mattarella per chiedere la rimozione di Scura – che in soli 10 mesi ha convocato i sindacati per ben 10 volte e ha firmato ben 3 accordi importanti (a favore dei precari, contro gli imboscati e oggi per l’occupazione), mentre nei 4 anni precedenti, e a tutt’oggi, con il Dipartimento della Salute sono stati svolti 2 incontri senza portare a casa nessun risultato concreto – significa essere fuori dalla realtà. Infine, i sindacati sutonomi credono che la sanità calabrese si possa migliorare attraverso il confronto e la sottoscrizione di importanti accordi come quello odierno, e non nascondendosi o insultando i rappresentanti delle istituzioni. Rinnovando l’invito all’ingegnere Scura che, si è messo al servizio della Calabria e dei calabresi, e non di certa politica regionale, ad andare avanti nel processo riformatore che nessuna messinscena potrà impedire. Oggi si è dimostrato che lo strapotere degli arroganti può essere sconfitto e che si può guardare avanti con più ottimismo».
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