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«In Calabria non si sente la presenza dello Stato»

ROMA «Venga in Calabria a presiedere un comitato per la sicurezza pubblica. Mostri che lo Stato c’è. Perché le assicuro che la sua presenza non si sente per niente». Jole Santelli si rivolge così a…

Pubblicato il: 03/02/2016 – 15:16
«In Calabria non si sente la presenza dello Stato»

ROMA «Venga in Calabria a presiedere un comitato per la sicurezza pubblica. Mostri che lo Stato c’è. Perché le assicuro che la sua presenza non si sente per niente». Jole Santelli si rivolge così al ministro dell’Interno Angelino Alfano, controreplicando alla risposta del ministro all’interrogazione parlamentare che ha presentato assieme a Roberto Occhiuto, nel question time di mercoledì alla Camera dei deputati. I dubbi dei due forzisti si concentrano sull’allarme sicurezza. Che, alle nostre latitudini, investe tutti: amministratori pubblici, magistrati imprenditori, giornalisti. Santelli e Occhiuto chiedono al ministro del Nuovo centrodestra quali iniziative il governo abbia intenzione di intraprendere.
Alfano risponde con ciò che l’esecutivo ha fatto e ciò che conta di fare: «Già nel 2014 – dice il ministro – in un’audizione della commissione parlamentare d’inchiesta sulle minacce agli amministratori pubblici, presieduta da Doris Lo Moro, spiegai quali erano le mie idee per migliorare la comprensione del fenomeno. E presto sarà insediato, con la collaborazione di Anci (Associazione nazionale dei comuni italiani) e Upi (Unione delle province italiane) un osservatorio permanente sul fenomeno, che ci permetterà di avere un flusso informativo continuo su eventuali minacce». Un po’ di numeri: «Sono 964 i dispositivi apportati a tutela di persone minacciate dalla criminalità organizzata, 158 dei quali in Calabria. E non basta, perché ho proposto di estendere agli amministratori locali gli stessi benefici previsti dall’antiracket».
Numeri che non convincono Jole Santelli: «Il caso calabrese mostra che siamo davanti ad azioni di forma ma di poca sostanza. In Calabria ci sono procure sottodimensionate e apparati delle forze dell’ordine in dismissione. Il governo non perda altro tempo».

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