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Dirty soccer, gli indagati sono 84

CATANZARO Sono 84 gli indagati ai quali è stata notificata la chiusura indagini nell’ambito del procedimento “Dirty Soccer”, su una serie presunte di combine sportive messe in atto tra squadre di L…

Pubblicato il: 04/02/2016 – 16:43
Dirty soccer, gli indagati sono 84

CATANZARO Sono 84 gli indagati ai quali è stata notificata la chiusura indagini nell’ambito del procedimento “Dirty Soccer”, su una serie presunte di combine sportive messe in atto tra squadre di Lega Pro, serie B e serie D, tra il 2014 e il 2015. Quarantatre sono i reati ravvisati dal sostituto procuratore della Dda di Catanzaro, Elio Romano. Oltre a una serie di frodi sportive vi è anche l’associazione per delinquere aggravata dall’articolo 7 ossia l’avere agito al fine agevolare «l’attività di un’associazione per delinquere di tipo ‘ndranghetistico che avvalendosi della forza intimidatrice del vincolo associativo persegue scopi corrispondenti a quelli delle associazioni di tipo mafioso (individuabile nel caso di specie nella cosca Iannazzo di Sambiase – Lamezia Terme) e della condizione di assoggettamento e di omertà che ne deriva per realizzare profitti o vantaggi ingiusti per sé e/o per altri».

GLI INDAGATI Gli indagati sono Pietro Iannazzo, Fabrizio Maglia, Felice Bellini, Sebastiano La Ferla, Claudio Arpaia, Riccardo Petrucci, Salvatore Calidonna, Antonio Mazzei, Domenico Giampà, Antonio Ciccarone, Moxedano Mario, Fabio Caserta, Pasquale Logiudice, Mauro Ruga, Francesco Molino, Somma Paolo, Antonio Palermo, Raffaele Moxedano, Pasquale Izzo, Marzocchi Emanuele, Salvatore Astarita, Luciano Ariel Pignatta, Vinicio Ciccarone, Savino Daleno, William Carotenuto, Antonio Flora, Giorgio Flora, Ercole Di Nicola, Giuseppe Sampino, Fabio Di Lauro, Domenico Capitani, Francesco Massimo Costantino, Daniele Ciardi, Mirko Garaffoni, Marco Guidone, Francis Obeng, Traorè Mohamed Lamine, Giacomo Ridolfi, Massimiliano Solidoro, Mauro Ulizio, Massimiliano Carluccio, Marcello Solazzo, Andrea Ulizio, Ala Timosenco, Erikson Aruci, Adolfo Gerolino, Vincenzo Melillo, Marco Tosi, Stefano Benini, Alberto Scarnà, Raffaele Pietanza, Diego De Palma, Raffaele Poggi, Claudio Lippi, Gimmi Annis, Edmond Nerkjaklj, Eugenio Ascari, Andrea Bagnoli, Ninni Corda, Armando Ortoli, Giuseppe Perpignano, Luciano Campitelli, Marcello Di Giuseppe, Marco Barghigiani, Giuliano Pesce, Davide Matteini, Francesco Sergio Piemontese, Alessio Galantucci, Abdoulaye Balde, Daniele Piraino, Vito Morisco, Vincenzo Nucifora, Enrico Malvisi, Arturo Di Napoli, Maurizio Pagniello, Luigi Condò, Salvatore Casapulla, Cosimo D’Eboli, Adriano Favia, Giuseppe Cianciolo, Alessandro Romeo, Vito Falconieri, Michele Nardi e Tanja Djordjevic. 
Dodici sono le persone indicate come appartenenti all’associazione per delinquere: Pietro Iannazzo, Mario Moxedano, Antonio Ciccarone, Francesco Molino, Antonio Palermo, Salvatore Astarita, Emanuele Marzocchi, Pasquale Izzo, Antonio Flora, Giorgio Flora, Vito Morisco e Savino Daleno. Si sarebbero associati, secondo l’accusa, per «commettere più delitti di frode in competizioni sportive e di truffa». Una vera e propria associazione criminale operante a livello nazionale con lo scopo di commettere frodi sportive e favorire illecitamente, nel campionato di serie D, il Neapolis, squadra nella quale Moxedano e Ciccarone sono rispettivamente presidente e direttore Sportivo, mentre Iannazzo risulta essere il consulente di mercato e sostegno gestione tecnica.

LE COMBINE Ma sono le combine per le scommesse il punto dolente e cruciale dell’indagine. Lo scopo dell’organizzazione era quello di realizzare «vincite in scommesse ricollegate agli eventi sportivi organizzati dalle federazioni riconosciute dal Coni, scommesse che venivano effettuate dopo aver utilizzato lo strumento della corruzione dl calciatori e dei dirigenti sportivi delle società calcistiche coinvolte, al fine di alterare il risultato della competizione, realizzando molteplici delitti di frode in competizioni sportive».

ale. tru.

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