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Minacciò la famiglia di una ex dipendente, condannato editore

COSENZA Avrebbe minacciato una sua ex dipendente perché ha chiesto i soldi che le spettavano. Il giudice onorario del Tribunale di Cosenza ha condannato Giovanni Ziparo, editore di Girifalco, a due…

Pubblicato il: 04/02/2016 – 18:37
Minacciò la famiglia di una ex dipendente, condannato editore

COSENZA Avrebbe minacciato una sua ex dipendente perché ha chiesto i soldi che le spettavano. Il giudice onorario del Tribunale di Cosenza ha condannato Giovanni Ziparo, editore di Girifalco, a due mesi di reclusione e al pagamento delle spese processuali. I fatti risalgono al 2011 quando una ex dipendente della sua casa editrice procede per via legali a richiedere delle spettanze dovute e avvia l’iter di un pignoramento. A quel punto – secondo quanto ricostruito dalle indagini – la donna riceve delle minacce. Anche pesanti perché vengono rivolte alla sua bambina. In particolare, il 4 novembre del 2011 allo studio del marito, Marco Aiello, – avvocato civilista del foro bruzio – arriva una telefonata nella quale una persona, identificatasi come Giovanni Ziparo, avrebbe cominciato a insultare insistentemente l’avvocato utilizzando epiteti volgari contro il legale e sua moglie.
L’avvocato presenta subito una denuncia alla questura di Cosenza, che avvia le indagini. Ma la situazione precipita il 28 novembre dello stesso anno, quando l’avvocato trova nella cassetta della posta del suo studio un foglio A4 con una foto della bambina della coppia – che all’epoca aveva un anno e sette mesi – sotto una bara con delle ossa umana e una scritta: «Occhio per occhio, dente per dente. E non ti salva l’intero esercito italiano. Dodici ore per ritirare tutto e pagare i danni». L’avvocato Aiello si reca immediatamente in questura a integrare la querela e a dimostrare come quella lettera potesse essere ricondotta a Ziparo. Cinque giorni prima dell’arrivo della missiva, l’avvocato era stato contattato da un collega di Girifalco che si presentava come legale del 59enne e lo informava che avrebbero voluto definire e concludere la questione del pignoramento e delle spettanze dovute. Da qui il rinvio a giudizio per l’editore e l’inizio di un processo nel quale l’avvocato Aiello, rappresentato dal collega Antonio Aloe, si è costituito parte civile contro Ziparo.

Mirella Molinaro
m.molinaro@corrierecal.it

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