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Si dimettono in 17, Occhiuto torna a casa

COSENZA Clima teso per tutto il giorno, con fughe in avanti e repentine marce indietro, poi nella tarda serata di sabato, in un hotel del centro, la svolta: le firme necessarie per porre fine alla …

Pubblicato il: 06/02/2016 – 19:40
Si dimettono in 17, Occhiuto torna a casa

COSENZA Clima teso per tutto il giorno, con fughe in avanti e repentine marce indietro, poi nella tarda serata di sabato, in un hotel del centro, la svolta: le firme necessarie per porre fine alla legislatura e mandare a casa il sindaco di Cosenza Mario Occhiuto sono state trovate. Diciassette lettere di dimissioni sottoscritte davanti al notaio Anna Muto certificano il de profundis per il primo cittadino di Forza Italia. Lunedì le dimissioni della maggioranza assoluta dei consiglieri comunali saranno consegnate da Giuseppe Mazzuca nelle mani del segretario generale di Palazzo dei Bruzi. Dopodiché partirà tutta la procedura prevista dalla legge, con il prefetto di Cosenza che nominerà un commissario con il compito di traghettare la città fino alle prossime elezioni in programma per giugno.
È un esito preventivato quello a cui si giunge al termine di una settimana elettrizzante. Caratterizzata dalla scelta del Pd di ufficializzare le primarie (sono in programma per domenica 6 marzo) e dalla volontà delle opposizioni di incunearsi nelle contraddizioni di una maggioranza ormai sfilacciata e ostaggio dei veti incrociati. Già, perché è grazie all’apporto di tre consiglieri eletti nel 2011 col centrodestra (Roberto Bartolomeo, Pino Spadafora e, addirittura, il presidente del Consiglio Luca Morrone) che Paolini, Ambrogio e soci possono adesso gridare al successo.
In realtà le radici dell’operazione vanno ricercate altrove, nella trattativa serrata portata avanti in questi ultimi giorni sull’asse Roma-Cosenza. È l’accordo tra Adamo, Guccione, Gentile e Morrone (senior) a segnare il game over per Occhiuto. «Mandato via il primo cittadino, resta da capire cosa succederà adesso e se davvero saranno celebrate le primarie», assicura uno dei big del centrosinistra. Teoricamente dubbi non ce ne possono essere: il segretario provinciale del Pd le ha indette, fissando la road map che porterà alle candidature, compreso il termine ultimo per la presentazione delle candidature. Tuttavia qualche dubbio serpeggia.
Lucio Presta, il candidato a lungo inseguito da buona parte del Pd, non vuole saperne di correre alle primarie e, anzi, rilancia, annunciando per la prossima settimana la prima uscita ufficiale nelle vesti di aspirante sindaco lontano dalle nomenklature di partito.
Fin qui i tamburi. Poi la battaglia che si annuncia. Occhiuto, che tra l’altro deve lasciare anche la poltrona di presidente della Provincia, non ha nessuna intenzione di rimanere fermo e ha già fatto sapere di essere pronto a una nuova battaglia elettorale. «Dimostreremo ai cosentini che noi abbiamo lavorato per la città mentre altri si sono dedicati alle congiure politiche», è lo sfogo dell’ormai ex sindaco con alcuni fedelissimi, consapevole com’è di giocare tra il Crati e il Busento una partita che travalica i confini cittadini. Dovesse riuscire a sconfiggere i suoi avversari, Occhiuto si candiderebbe al ruolo di anti-Oliverio e di potenziale leader del centrodestra calabrese. Ma è un’impresa ardua, quella di prevalere su uno schieramento che ha tutte le sembianze del Partito della Nazione in salsa bruzia.

Antonio Ricchio
a.ricchio@corrierecal.it

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