COSENZA Il timing è stato innescato sabato sera, con la formalizzazione delle dimissioni di 17 consiglieri comunali davanti a un notaio. Lunedì toccherà a Giuseppe Mazzuca, delegato dai firmatari, depositare l’atto nelle mani del segretario generale di Palazzo dei Bruzi. Dopodiché la palla passerà nelle mani del prefetto di Cosenza, Gianfranco Tomao, che sarà chiamato a nominare un commissario con il compito di traghettare la città fino alle nuove elezioni.
Nel frattempo impazzano le polemiche tra i vari schieramenti politici. Tra i più avvelenati, come è ovvio, c’è il sindaco Mario Occhiuto. A caldo, al Corriere della Calabria, ha bollato come «una manovra di palazzo» l’operazione politica che ha portato al suo “dimissionamento”. Davanti ai microfoni del TgrCalabria, qualche ora dopo, il primo cittadino è andato addirittura oltre parlando di casi «di corruzione elettorale» per descrivere quanto successo in queste ultime ore a Cosenza, con l’intesa politica siglata da Pd, Ncd e il gruppo Morrone.
È un’accusa pesante, quella lanciata da Occhiuto, per ora priva di riscontri, ma sicuramente destinata ad acuire il clima di veleni che respira in città. Di certo c’è che l’arrivo del commissario complicherà, e non poco, il completamento di alcuni progetti avviati dall’amministrazione comunale.
OCCHIUTO DEVE LASCIARE LA PROVINCIA Al netto di interpretazioni discrezionali, Occhiuto dovrà lasciare anche la poltrona di presidente della Provincia di Cosenza. La certezza risiede nella legge 56 del 2014 che disciplina compiti e funzioni delle nuove Province. Al comma 65 dell’articolo 1 è chiaramente indicato che «il presidente della Provincia decade dalla carica in caso di cessazione dalla carica di sindaco». E questa sembra essere proprio la fattispecie nella quale si ritrova Occhiuto. Tuttavia c’è incertezza su chi prenderà il suo posto perché il vice del presidente, Lino Di Nardo, è anche consigliere comunale a Cosenza e, dunque, a breve sarà pure lui dichiarato decaduto. È possibile a questo punto che la guida dell’ente venga affidata pro-tempore al consigliere provinciale “anziano” oppure al nuovo vicepresidente (Francesco Bruno?) che Occhiuto potrebbe nominare prima che venga dichiarata la sua decadenza.
ARRIVA IL COMMISSARIO L’approdo di un burocrate a Palazzo dei Bruzi produrrà importanti conseguenze. A elencarle è l’ex assessore comunale ai fondi Ue Nicola Mayerà. «Cosenza avrà l’ostacolo di gestire le risorse straordinarie, ovvero i fondi comunitari attivati da questa amministrazione. I poteri di un commissario sono esclusivamente quelli di coordinare la gestione ordinaria dell’ente». Di conseguenza non si potrà far fronte alle decisioni di responsabilità connesse ai regolamenti dei fondi infrastrutturali di natura comunitaria. «Questo si traduce – aggiunge Mayerà – in un blocco delle attività di realizzazione delle opere pubbliche e di tutta la spesa programmata impegnata dall’Ente. La spesa comunitaria dovrà essere rendicontata dal Commissario che è un organo di controllo dello Stato e non uno strumento della politica attuativa cittadina, come è il sindaco. All’indomani della approvazione delle linee guida e del programma operativo regionale della Calabria sancito dal Comitato di sorveglianza di venerdì scorso, noi cittadini di Cosenza ci troveremo privati dell’opportunità di poter correre nei giusti tempi alla nuova spesa comunitaria, con un grave danno per ciascuno di noi e con un ritardo di almeno sei mesi nella prossima spesa del programma 2014 -2020».
MAZZUCA E LA BONIFICA DEL COMUNE Il centrosinistra, in ogni caso, non ammette tentennamenti e brinda alle dimissioni di massa che hanno determinato la fine anticipata della legislatura. Tra i più agguerriti c’è Giuseppe Mazzuca (Pse): «Al commissario che, ci auguriamo, venga nominato con la massima urgenza e che dovrà traghettare il Comune verso nuove elezioni, chiediamo di avviare senza indugi una “bonifica” del Comune di Cosenza attraverso la pubblicazione di delibere, determine, incarichi e di tutti gli atti amministrativi prodotti dalla giunta Occhiuto, con particolare riguardo alle consulenze, agli incarichi e agli affidamenti diretti concessi generosamente in questi ultimi cinque anni nel settore degli appalti pubblici».
Antonio Ricchio
a.ricchio@corrierecal.it
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