COSENZA La città di Telesio e di Alarico accoglie con enfasi l’arrivo di Vittorio Sgarbi, acclamato da fan ed esperto proprio davanti alla statua del filosofo cosentino all’ingresso del Palazzo della Provincia. L’occasione è un convegno dedicato al tesoro di Alarico e alla presentazione di un film che – tutto “Made in Calabria” – sarà girato sulla storia e sulla leggenda del barbaro. Il tutto a ventiquattr’ore dal “terremoto politico” che da sabato sera ha scosso la città. Da qualche ora Mario Occhiuto – dimissionato da 17 consiglieri – ufficialmente non è più sindaco di Cosenza e presidente della Provincia. Un ormai ex sindaco che, accompagnato da molti sostenitori, raggiunge “l’amico” e noto critico d’arte. «Abbiamo portato avanti tutta una serie di attività culturali finalizzate alla valorizzazione del centro storico di Cosenza, come la ristrutturazione del Castello Svevo e non solo». Accolto da un caloroso applauso e da inviti a «non mollare», Mario Occhiuto ha introdotto il convegno sul tema “Il cammino di Alarico. Un tesoro, una risorsa storica, una grande opportunità di sviluppo turistico e culturale” e tra i relatori ci sono, oltre a Vittorio Sgarbi, anche il regista Massimo Scaglione e Maurizio Misasi, membro del Comitato tecnico-scientifico di Alarico.
Seduti in prima fila, in una gremita sala degli Specchi della Provincia, anche l’attore Massimo Bonetti e lo scenografo Osvaldo Desideri premio Oscar per “L’ultimo Imperatore” di Bertolucci. Occhiuto ha preso la parola non solo per portare i saluti istituzionali, ma per elencare prima quello che si è fatto e si sta facendo per promuovere le ricchezze storiche di Cosenza, poi per spiegare il perché è così importante il tesoro di Alarico. «Forse prima non se ne parlava – ha detto – perché non si voleva legare la storia di un barbaro con quella della città. Cosenza sarà anche al centro di tante iniziative promozionali. Speriamo che tutto ciò che abbiamo avviato possa venire portato avanti».
Prima di entrare nel vivo del convegno è stato proiettato in anteprima il trailer del film “Alarico re di tutti. Cosenza 404”, del regista Massimo Scaglione con un cast di attori del calibro di Micheal Madsen, Sebastian Koch e Massimo Bonetti e nel cast tecnico il premio Oscar Osvaldo Desideri. E a quel punto che Sgarbi lascia la sua “poltrona di rappresentanza” per sedersi a terra come chi – soprattutto giornalisti – non trovando posto si è seduto a terra per poter vedere meglio i filmati. Massimo Scaglione, regista calabrese, sta per girare un film sul tesoro di Alarico e prima di illustrare lo stato dell’arte del suo lavoro, frutto di tante ricerche, ha accennato anche alla situazione politica attuale implicitamente parlando di «attacco di mafia rurale». Il film di Scaglione prevederà l’impiego di tante maestranze locali e attori calabresi.
Maurizio Misasi non ha potuto non fare un riferimento ai recenti eventi politici cosentini e non solo perché “figlio d’arte”: «Le battaglie – ha aggiunto – vanno fatte alla luce del sole. E il mio riferimento e saluto non può andare anche a un altro sindaco lungimirante come Eva Catizone che vedo in sala».
L’INTERVENTO DI SGARBI Il convegno si conclude con l’intervento di Sgarbi, che si alza in piedi per esclamare che «questo è un giorno provvidenziale: arrivo a parlare di Alarico nel giorno in cui Mario Occhiuto decade». Provvidenziale perché il critico d’arte non crede assolutamente nel tesoro di Alarico ma – come ha detto ai giornalisti appena sceso dalla macchina – «non è vietato sognare. Però quello che non tollero è che la Soprintendenza blocchi una cosa che non esiste». Sgarbi ha preso la parola dopo Maurizio Misasi e quindi ha iniziato descrivendo il suo rapporto con la città di Cosenza, ricordando Riccardo Misasi e anche Giacomo Mancini, «torturato e umiliato senza colpa». Sgarbi si è candidato in Calabria e – ha aggiunto – «per alcuni mesi sono passato per ‘ndranghetista. Per me il peggior criminale ha bisogno di rispetto». «Ma io non so nulla – ha detto Sgarbi ironizzando un po’ – su Alarico. So che Occhiuto è caduto nel giorno in cui Sala vince le primarie a MIlano. Milano e Cosenza sono città simili culturalmente. E con oggi iniziano le “primarie” per Occhiuto che vincerà le primarie di destra e sinistra a dispetto dei facinorosi e traditori che lo hanno cacciato. Ma appena ho sentito parlare di scavi per il tesoro di Alarico l’ho chiamato per dirgli che avrei smentito il tutto. E così ho fatto. Ma stamattina, appena arrivato a Cosenza, ho visto davanti al Comune Occhiuto passeggiare e riflettere sul suo futuro. E allora ho detto dai “vieni che andiamo a vedere dove è finito Alarico”».
«Occhiuto – ha aggiunto Sgarbi con toni ironici e sempre molto coloriti nel suo stile – ha condotto l’operazione Alarico e ora scenderanno gli americani per impedirgli di prendere il tesoro. L’illusione del tesoro potrebbe durare venti anni. E quando troveranno il primo pezzo di ferro non oso immaginare l’esultanza. E ho pensato perché hanno portato Padre Pio a Cosenza invece che a Roma per celebrare il miracolo di Alarico. Ecco, come alimentare una grande illusione. Un’altra leggenda: tutti sono convinti che io abbia case a Cosenza, non è vero. Le case di Sgarbi sono vere come il tesoro di Alarico. Una leggenda creata solo perché in passato ho detto che quello di Cosenza era il più bel centro storico d’Italia. Io parlerei più del sogno di Alarico. E quindi, ribadisco, come può la Soprintendenza ostacolare un sogno. E il film è il modo migliore per far vivere questo sogno. Il film ci fa abitare il sogno». Il Comune di Cosenza ha consegnato a Sgarbi un dono ricordo realizzato dal maestro orafo Paola Righetti.
Mirella Molinaro
m.molinaro@corrierecal.it
x
x