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Letta e Catricalà tengono a battesimo "Storia di un Grand Commis"

ROMA Pubblico delle grandi occasioni all’Istituto Luigi Sturzo di Roma per la presentazione ufficiale del nuovo libro del giornalista della Rai Pino Nano, “Storia di un Grand Commis”, che è nei fat…

Pubblicato il: 08/02/2016 – 16:49
Letta e Catricalà tengono a battesimo "Storia di un Grand Commis"

ROMA Pubblico delle grandi occasioni all’Istituto Luigi Sturzo di Roma per la presentazione ufficiale del nuovo libro del giornalista della Rai Pino Nano, “Storia di un Grand Commis”, che è nei fatti il racconto della vita pubblica e privata del consigliere Giuseppe Borgia, per lunghissimi anni provveditore generale dello Stato e alto burocrate della Prima Repubblica. È stato Gianni Letta a tenere a battesimo il volume di Pino Nano, assieme ad Antonio Catricalà, entrambi in passato sottosegretari alla presidenza del Consiglio dei ministri, il primo con il governo Berlusconi, il secondo con il governo Monti. Per Gianni Letta «questo libro è un viaggio, attento e scrupoloso, nelle maglie più complesse della burocrazia di stato, e che oggi – ha esordito Letta – proprio per la sua efficacia narrativa varrebbe la pena di adottare come testo didattico nella Scuola nazionale della pubblica Amministrazione».
Antonio Catricalà va molto oltre: «Questo libro è lo specchio di cosa è stata la pubblica amministrazione d’eccellenza in Italia negli anni passati, ma deve anche diventare un monito per la classe politica attuale che forse non si è mai resa conto dei mali enormi provocati nella vita della repubblica dallo spoil-sistem, un gioco al massacro che sacrifica i migliori e privilegia spesso e volentieri i mediocri. A farne le spese peggiori è il Paese». Messaggi di saluto sono pervenuti alla manifestazione dell’Istituto Sturzo anche dal presidente dell’Anac, Raffaele Cantone, dagli ex ministri Franco Frattini e Tiziano Treu, dal sottosegretario alla Giustizia Cosimo Ferri, dal presidente Emerito della Corte costituzionale Annibale Marini. Un parterre di primissimo ordine «per un libro che racconta assai bene – ha sottolineato lo stesso presidente dell’Istituto Luigi Sturzo, Nicola Antonetti – l’evoluzione e la trasformazione del nostro Paese, e la separazione netta che in passato il Sud del Paese viveva rispetto alle aree centrali e settentrionali della Repubblica».
L’analisi storica del libro è stata invece affrontata dal professore Francesco Malgeri, titolare della Cattedra di Storia moderna all’Università Lumsa di Roma e allievo prediletto di Gabriele De Rosa. Per il professor Francesco Malgeri “Storia di un Grand Commis” è l’esperimento «ben riuscito di un saggio storico che attraverso una semplice intervista personale a un alto burocrate di Stato come lo è stato il consigliere Giuseppe Borgia non fa che ricostruire il grande puzzle della storia della Prima Repubblica». Si è mossa sulla stessa scia la relazione del presidente della commissione Cultura della Camera dei deputati, Flavia Nardelli Piccoli che, a differenza di chi l’aveva preceduta, ha ringraziato Giuseppe Borgia per il ricordo personale, privato e avvolgente, che nel libro lui fa di suo padre, Flaminio Piccoli, e con cui Borgia ha percorso gran parte del suo impegno politico all’interno del mondo cattolico, prima come presidente della Fuci, poi ancora come collaboratore privilegiato di Giulio Andreotti nel rapporto con la Chiesa di Roma. Ma è stato lo stesso consigliere Borgia a concludere la manifestazione, ringraziando Pino Nano per questo sforzo compiuto, e che «per una serata importante come questa riporta la Calabria al centro dell’attenzione mediatica».
In prima fila l’ex presidente del Consiglio dei ministri Lamberto Dini, il presidente della commissione Giustizia al Senato Nico D’Ascola, l’ex ministro Antonio Marzano, gli ex sottosegretari di Stato Pino Galati, Carmelino Puija, Mario Tassone, Armando Veneto, il presidente del Consiglio di Stato Sergio Santoro, il direttore di Adn-Kronos Pippo Marra, il presidente emerito del Consiglio di Stato Paolo Salvatore, il vecchio presidente della Enciclopedia italiana Vincenzo Cappelletti, l’ambasciatore Giuseppe Manica, il direttore generale della società “Dante Alighieri” Salvatore Italia, il genero di Giulio Andreotti Marco Ravaglioli e con lui la figlia del leader democristiano Serena Andreotti, vecchi parlamentari come Pasqualino Biafora e Gabriele Limido, il senatore Paolo Naccarato ex Sottosegretario di Stato al Ministero per i rapporti con il Parlamento e delle riforme istituzionali, i vertici dell’Aise, l’Agenzia per la sicurezza nazionale, rappresentati dal vicecomandante generale Gianfranco Linzi, e per la Gendarmeria vaticana l’ex numero 2 Roaul Bonarelli.
Presenti decine di giovani magistrati ex allievi di Giuseppe Borgia, quando lui insegnava loro Contabilità dello Stato. Nutrita anche la delegazione ecclesiastica: l’ex ordinario militare d’Italia monsignor Giovanni Marra, l’ex presidente della Conferenza episcopale calabra monsignor Salvatore Nunnari, l’attuale vescovo della diocesi di Oppido-Palmi monsignor Francesco Milito.
Per la Rai c’erano il caporedattore di Rai Calabria Alfonso Samengo e il vicecaporedattore Pasqualino Pandullo, il direttore della sede Rai della Calabria Demetrio Crucitti, il suo predecessore Basilio Bianchini; insieme a loro uno dei vertici del coordinamento sedi della Rai Alberto Del Cioppo, il caporedattore centrale di Buongiorno-Italia Daniela Sodano, l’inviato di Regione-Europa Antonio Silvestri. Poi ancora Angelo Scelzo capo della sala stampa vaticana, Patrizia Fanelli di Rai Uno, Laura Muzzupappa di Rai Tre, Francesco Pogliani di Sereno Variabile, e la conduttrice storica di Cristianità e Rai World, suor Miriam Castelli, il conduttore di Rai-Buongiornoregione-Lazio Antonio Scoppettuolo. Ma a proposito di Rai, in prima fila, anche l’ex presidente della Rai Walter Pedullà, e l’ex Direttore Generale Agostino Saccà. Presente anche lo storico-scrittore ed ex Presidente dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti Italiani Lorenzo Del Boca.
Assieme al consigliere di Stato Corrado Calabrò, l’ex presidente del Porto di Gioia Tauro Giovanni Grimaldi, il vecchio consigliere politico del ministro Siro Lombardini Alberto De Maio, e l’ex consigliere regionale del Lazio Pasquale Donato, il vecchio presidente delle Acli senatore Domenico Rosati, lo stesso presidente del circolo dei calabresi di Roma Peppino Accroglianò, il direttore del Teatro dei Dioscuri al Quirinale Rosario Sprovieri, l’ex capo ufficio stampa della giunta regionale della Calabria Francesco Zinnato, il giornalista-scrittore Santo Strati direttore editoriale di Media &Books, lo storico portavoce dell’Authority per gli appalti Francesco Naddeo, il ritrattista ufficiale di Gabriel Garcia Marquez e di Fidel Castro, il maestro Franco Azzinari, il sociologo e saggista Rocco Turi appena rientrato da una spedizione internazionale sulla calotta Antartica. Messaggi di saluto sono pervenuti alla manifestazione dell’Istituto Sturzo anche dal presidente dell’Anac, Raffaele Cantone, dagli ex ministri Franco Frattini e Tiziano Treu, dal sottosegretario alla Giustizia Cosimo Ferri, dal presidente Emerito della Corte costituzionale Annibale Marini.

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