PAOLA Anomalie nella realizzazione degli interventi di qualificazione degli impianti di depurazione e nella rete fognaria del Tirreno cosentino. Gli uomini della Procura della Repubblica di Paola avrebbero rinvenuto diverse strutture in cui gli interventi seppur programmati e anche finanziati non sarebbero poi stati eseguiti. Nel corso dei sopralluoghi disposti dal procuratore capo Bruno Giordano – titolare dell’indagine sulla maladepurazione – nei 21 comuni destinatari delle risorse stanziate dalla Regione lo scorso anno per migliorare il sistema di depurazione dei reflui, gli investigatori avrebbero riscontrato che alcune apparecchiature utili ad efficientare la rete sarebbero – almeno sulla carta – state acquistate, ma mai istallate negli impianti del Tirreno.
Procrastinando così una situazione che ha comportato negli anni sversamenti in mare di liquami e il conseguente inquinamento delle acque di balneazione. Con indubbi danni anche per l’economia turistica del Tirreno.
I CONTROLLI L’operazione scattata in questi giorni lungo la costa tirrenica cosentina è frutto di controlli già programmati fin dall’estate scorsa. Quando a seguito dei controlli effettuati a luglio scorso da un nucleo interforze – costituito dagli uomini della Procura di Paola, personale tecnico della Regione e personale tecnico dei Comuni e delle società di gestione degli impianti –, emersero le criticità ad alcune strutture della costa da cui derivarono le prescrizioni della Regione per migliorare gli impianti.
Proprio grazie a queste ispezioni e alle conseguenti prescrizioni, il dipartimento Ambiente aveva messo in piedi un piano di cento interventi – in realtà per tutta la Calabria – per un ammontare di circa 8 milioni di euro. Una parte dei quali – si tratta di 1.362.558 euro – sarebbero dovuti servire a finanziare interventi in 21 comuni della costa del Tirreno cosentino.
Ma qualcosa non sarebbe andata per il verso giusto, visto che a seguito dei controlli – poi avvenuti già ad inizio anno – sarebbero emerse le prime irregolarità. Ora se gli elementi di riscontro a quanto appurato dalle ultime ispezioni portate avanti dal personale della Procura di Paola e dai tecnici della Regione dovessero risultare veritieri non si esclude che già nelle prossime ore potrebbero scattare i primi provvedimenti penali nei confronti dei responsabili tecnici degli impianti e dei Comuni interessati da interventi rimasti solo sulla carta.
Roberto De Santo
r.desanto@corrierecal.it
x
x