CATANZARO «Delle due l’una: o è falso il lavoro della commissione aziendale di Crotone per l’accreditamento, oppure il commissario Scura ha arbitrariamente delegittimato la struttura, affermando alla stampa che “dal punto di vista sostanziale la cardiochirurgia del policlinico universitario di Catanzaro è perfettamente in regola secondo le strutture e i requisiti tecnico-operativi”. Ricordiamo che il verbale della commissione attesta esattamente il contrario, cioè che non ci sono i requisiti di legge, ossia mancano, tra l’altro, la terapia intensiva dedicata, il numero minimo di interventi e infermieri, la casistica degli ultimi 5 anni, l’indicazione del professionista di riabilitazione, del responsabile della sicurezza, ill programma di controllo della legionellosi e i relativi risultati». Lo dichiarano i deputati M5s Dalila Nesci e Paolo Parentela, che aggiungono: «Posto che il nostro interesse unico è la tutela della salute dei pazienti e la sicurezza di medici e infermieri d’ogni campanile e grado di coraggio, invieremo ai ministeri vigilanti e alla Procura della Repubblica il sunto che Scura ha dato ai giornalisti circa l’incontro di oggi coi dirigenti pubblici interessati, portando il caso in parlamento». «Il commissario – continuano i due parlamentari – si è assunto la responsabilità di dichiarare che la procedura attivata è illegittima, benché sia stata avviata dal dipartimento regionale, col tacito avallo del dg dell’Asp di Catanzaro, che per tempo non ha obiettato alcunché. O deve saltare la poltrona di Scura o quella del dg Fatarella. La sanità non è un gioco». «La procedura di controllo – aggiungono Nesci e Parentela – è stata attivata perché noi avevamo riscontrato personalmente, nell’ambito dell’ispezione parlamentare del 13 luglio scorso, la mancanza della terapia intensiva dedicata nella cardiochirurgia del policlinico universitario, obbligatoria. L’ex primario, il professor Attilio Renzulli, segnalò diversi casi di decessi per infezione e gravi rischi da carenze strutturali, confermate dalla commissione. Inverosimile che oggi si sposti l’attenzione dicendo che la procedura di controllo è illegittima, così pretendendo di sanare, senza intervenire nella cardiochirurgia in questione, le gravi carenze riscontrate». «Se – concludono Nesci e Parentela – per Scura, come ha detto pubblicamente, “non ci sono rischi di nessun tipo per la salute dei calabresi”, riguardo alla cardiochirurgia universitaria, lo metta per iscritto e argomenti le sue affermazioni. Al gruppo del Movimento 5 stelle proporremo di chiederne l’audizione in commissione alla Camera, così chiarirà nella sede di controllo tutti gli aspetti della vicenda».
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