Reggio, braccato in pieno giorno a colpi di pistola

REGGIO CALABRIA Un inseguimento da film, una vera e propria caccia all’uomo in pieno giorno, solo grazie all’arguzia della vittima predestinata conclusasi senza un omicidio. È successo oggi a mezzogiorno nell’hinterland nord di Reggio Calabria, dove il quarantacinquenne Antonio Princi, mentre tornava a casa dal lavoro è stato inseguito da due uomini a bordo di un auto, che gli hanno sparato contro diversi colpi di pistola. Braccato dai due, il quarantacinquenne è riuscito a fuggire, solo sfondando con l’auto il cancello dell’impianto di trattamento rifiuti di Sambatello. L’improvvisa mossa dell’uomo, che stava percorrendo la strada che da Gallico porta a Calanna,  ha spiazzato i due inseguitori che si sono immediatamente dati dalla fuga, mentre il personale in servizio all’impianto dava l’allarme. Sul posto sono arrivate immediatamente gli uomini della sezione Omicidi della Squadra Mobile di Reggio Calabria, che per ore hanno esaminato la scena e ascoltato vittima e testimoni, per ricostruire l’esatta dinamica dell’accaduto. Se interrogatori e rilievi abbiano fornito elementi utili all’indagine, non è dato sapere. Le indagini, coordinate dalla Sezione Omicidi continuano sotto il più stretto riserbo. Obiettivo degli investigatori, non è semplicemente l’identificazione e la cattura dei due sicari. Sarà fondamentale anche comprendere in che contesto sia maturata la decisione di uccidere Princi, nel 2004 arrestato come esponente della cosca Greco nell’ambito dell’operazione Cage, che ha svelato come il clan avesse condizionato la vita politica ed economica di Calanna.

Alessia Candito
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