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Rifiuti, operazione della forestale: cinque arresti

COSENZA All’interno dell’azienda “Euro rottamazioni”, in contrada Padula a Zumpano, confluivano vari tipi di rifiuti, oltre a ingenti quantitativi di cavi in rame prelevato furtivamente a soci…

Pubblicato il: 09/02/2016 – 7:37
Rifiuti, operazione della forestale: cinque arresti

COSENZA All’interno dell’azienda “Euro rottamazioni”, in contrada Padula a Zumpano, confluivano vari tipi di rifiuti, oltre a ingenti quantitativi di cavi in rame prelevato furtivamente a società operanti nel settore energetico, dei trasporti e delle telecomunicazioni. Cento tonnellate di rame sono state quantificate dagli uomini del Nucleo investigativo di polizia ambientale e forestale del comando provinciale di Cosenza che hanno effettuato le indagini – coordinate dalla Dda di Catanzaro e dalla Procura di Cosenza – dell’operazione “Efesto”, che ha portato all’adozione di misure cautelari, martedì mattina, nei confronti di sei persone con l’accusa di attività organizzata per il traffico illecito di rifiuti, ricettazione aggravata e associazione per delinquere.
Per cinque degli indagati è stata disposta la misura cautelare dei domiciliari: Emanuele Laino, Silvano Laino, Lacatas Mihai, Lacatas Sandu, Lacatas Calina. Per una persona è stato invece diposto il divieto di dimora. Risultano coinvolti nell’illecito anche grossisti di metalli e aziende siderurgiche. Il provvedimento emesso dal gip di Catanzaro ha previsto anche il sequestro dell’azienda “Euro rottamazione” e dei beni aziendali, nonché il sequestro preventivo di un furgone utilizzato per il trasporto di cavi in rame. «È uno dei primi casi in Calabria – ha detto in conferenza stampa il procuratore vicario Giovanni Bombardieri – in cui viene applicato l’articolo 260 del decreto legislativo 152 del 2006 sui reati ambientali che è di competenza delle procure distrettuali». A guidare le indagini sono stati il sostituto procuratore della Dda Pierpaolo Bruni e il pm della Procura di Cosenza Antonio Cestone.

LE INDAGINI Le indagini sono partite nell’aprile del 2013 con un’informativa alla Procura di Cosenza, a seguito di una dettagliata segnalazione circa alcuni soggetti che gestivano ingenti quantitativi di rifiuti nella corte di una privata abitazione. Da subito gli investigatori hanno ipotizzato che si stesse svolgendo un’illecita attività di gestione dei rifiuti.
«Sono state fin dall’inizio svolte attività di indagine come pedinamenti, intercettazioni, videosorveglianza e, infine, acquisizioni documentali», ha detto il procuratore aggiunto di Cosenza, Marisa Manzini. È stato così accertato che all’interno della Euro rottamazione «venivano conferiti rifiuti ferrosi e metallici da numerosi soggetti privi di qualunque titolo abilitativo». Le destinazioni finali dei metalli – soprattutto il rame – erano Puglia, Campania e Basilicata. L’organizzazione era ben rodata: secondo l’accusa i titolari della ditta, i fratelli Laino, erano intimamente associati, tra gli altri, a tre soggetti di nazionalità rumena appartenenti allo stesso nucleo familiare di probabile etnia rom: Calina Lacatas, Mihai Lacats e Sandu Lacatas che soggiornavano nel campo rom di Vaglio Lise a Cosenza.
I Lacats provvedevano a recuperare del rame attraverso furti ai danni di linee di distribuzione di energia elettrica e di telecomunicazioni e rifiuti metallici. Le indagini hanno permesso di documentare ben 1.548 trasporti di rifiuti metallici e di altro genere verso la ditta Euro rottamazioni. Inoltre all’interno della ditta sono stati trovati rifiuti pericolosi quali accumulatori per veicoli al piombo, i pneumatici fuori uso, sostanze chimiche, oli esausti e interi veicoli fuori uso. I Lacatas avevano, inoltre, in loro possesso batterie esauste e manufatti in bronzo di cui non hanno saputo giustificare la provenienza e che sono stati sequestrati.

Alessia Truzzolillo
a.truzzolillo@corrierecal.it

 

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