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Bruciavano rifiuti nel campo rom di Lamezia, 4 arresti

LAMEZIA TERME Disastro ambientale e gestione non autorizzata dei rifiuti. Sono queste le accuse alla base dell’indagine denominata “Killer smoke” che questa mattina ha portato all’arresto di quattr…

Pubblicato il: 11/02/2016 – 12:50
Bruciavano rifiuti nel campo rom di Lamezia, 4 arresti

LAMEZIA TERME Disastro ambientale e gestione non autorizzata dei rifiuti. Sono queste le accuse alla base dell’indagine denominata “Killer smoke” che questa mattina ha portato all’arresto di quattro persone di etnia rom. Le misure cautelari in carcere sono scattate per Cesare Amato e Mario Bevilacqua mentre per Carmela Bevilacqua e Natalina Berlingieri sono stati disposti gli arresti domiciliari. I dettagli dell’operazione sono stati resi noti nella conferenza stampa tenuta dal procuratore della Repubblica di Lamezia Terme, Domenico Prestinenzi. «L’indagine ha avuto origine dalla denuncia del sindaco di Lamezia dello scorso luglio per le esalazioni di fumi da incendio e da combustione provenienti dal campo rom, situato vicino all’ospedale cittadino – ha spiegato il procuratore –. Dal 6 ottobre abbiamo proceduto al controllo dell’area attraverso l’installazione di due telecamere per la ripresa ravvicinata. Ciò ha permesso di poter riprendere numerosi episodi in cui i rifiuti venivano incendiati, identificando anche alcuni degli autori arrestati questa mattina».
L’episodio ha rappresentato il primo caso di applicazione della nuova normativa relativa ai disastri ambientali, ovvero la legge 22 del 2015. «Quello del campo rom è un episodio di interesse pubblico – ha proseguito il procuratore – come dimostra anche la denuncia che nel mese di settembre è pervenuta da uno dei medici dell’ospedale che in alcuni casi sono stati costretti a interrompere gli interventi chirurgici a causa dei fumi provenienti dal campo rom».
Sulla possibilità di poter spostare le persone che attualmente risiedono nell’area interessata, Prestinenzi, ha tenuto ha precisare che «in caso di sgombero della zona, dovrà essere compito dell’amministrazione e non dell’autorità giudiziaria trovare dei locali idonei ad ospitare le persone interessate».
«Su Lamezia c’è molto lavoro, ma bisogna insistere soprattutto sulla spinta dell’intera comunità per poter restituire un clima di serenità alla città», le parole del colonnello Ugo Cantoni, comandante provinciale dell’Arma. Cantoni ha precisato inoltre il lavoro in sinergia con gli operatori di Enel e Trenitalia per la sostituzione dei cavi delle linee della zona per cercare di arginare anche il problema del furto di rame.
Il capitano Fabio Vincelli, comandante della compagnia dei carabinieri di Lamezia Terme, ha sottolineato come quella che si sta portando avanti «non è una battaglia contro i rom ma ha l’obiettivo di inseguire la legalità e le esigenze della comunità».
Nella conferenza stampa non è stata esclusa l’ipotesi che potrebbero essere anche rom residenti altrove a bruciare i rifiuti nel territorio lametino e che soprattutto ci siano dei “fornitori” esterni che portino il materiale all’interno del campo.

Adelia Pantano

redazione@corrierecal.it

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