COSENZA Le dimissioni che hanno determinato il defenestramento di Mario Occhiuto e la fine anticipata della legislatura al Comune di Cosenza? «Noi abbiamo ormai condiviso una scelta politica che avremmo comunque compiuto (e compiremmo) anche da soli, o meglio con i tanti movimenti e liste che hanno già ufficializzato la loro posizione, se non avessimo vissuto, con senso di responsabilità la convinzione di gettare le fondamenta di un progetto politico serio e moderno».
È quanto si legge in una nota del Pse di Cosenza. La formazione che fa riferimento a Enzo Paolini, tra gli aspiranti candidati a sindaco del centrosinistra, non chiude la porta a un’alleanza che comprenda tutti i protagonisti del disarcionamento dell’ex sindaco forzista. «Per quanto ci riguarda – aggiungono infatti gli esponenti del Pse – si deve andare in direzione dell’unità di tutte le forze che compongono lo schieramento e che vogliono porsi in netta discontinuità con un centrodestra inadeguato e inaffidabile che senza di noi avrebbe continuato nella azione di malgoverno e di abuso e che vorrebbe rimettere le mani sulla città».
«Formuliamo i migliori auguri di buon lavoro – si legge ancora nella nota del Pse – al dott. Angelo Carbone, appena nominato commissario del Comune di Cosenza a seguito dello scioglimento del consiglio comunale. Il commissario avrà il compito traghettare il Comune sino a nuove elezioni garantendo al contempo l’ordinaria amministrazione e il regolare svolgimento della vita della città. Sarebbe tuttavia opportuno che il commissario appena insediato svolga un’opera di verifica rigorosa sul rispetto della trasparenza e dei criteri di economicità e buona amministrazione che, a parere di chi scrive, in questi anni sono stati sistematicamente violati».
«Al commissario – prosegue il Pse – chiediamo chiarezza sul numero degli appalti, su come sono stati gestiti i lavori pubblici e sulle modalità degli affidamenti al fine di illuminare gli angoli bui e fare luce nelle pieghe dei bilanci e degli appalti laddove sono proliferati in questi anni affidamenti di servizi, incarichi e contratti fiduciari spesso visibilmente marcati da un clientelismo spinto.
La decisione di staccare la spina al governo di Occhiuto è, in questo senso, una operazione di democrazia che si è resanecessaria per porre fine alla deriva clientelare di questa esperienza amministrativa che ha mortificato l’immagine della città, umiliato e degradato le istituzioni attraverso un ricorso spregiudicato alla politica della clientele e del favoritismo, ha utilizzato a fini privati risorse pubbliche, si è servito degli uffici comunali e dei poteri di nomina connessi alla carica di sindaco come strumenti di potere nel tentativo di puntellare con incarichi e consulenze una maggioranza che Occhiuto non ha saputo amministrare con gli strumenti propri della politica. Noi rivendichiamo con orgoglio la lealtà al mandato elettorale con cui siamo stati eletti. Manifestiamo da tempo l’esigenza di un cambiamento e di una bonifica morale di fronte alla metodica violazione dell’etica pubblica e delle più elementari regole democratiche ed è stata questa consapevolezza, unita alla totale assenza di senso delle istituzioni, che ci ha spinto a cogliere l’occasione giusta per mettere fine ad una delle pagine più buie nella storia della politica cosentina. Diversamente, ci troveremmo a dovere rispondere alle accuse di trasversalismo ad opera di una opposizione che fa da stampella all’amministrazione comunale».
«Adesso – conclude il Pse – riteniamo necessario imprimere una accelerazione del percorso avviato dal centrosinistra per la celebrazione delle primarie per la scelta del candidato a sindaco. L’assemblea provinciale del Pd convocata per sabato dovrà dare corso alla stesura del regolamento e ad ogni altro adempimento procedurale necessario al regolare svolgimento delle consultazioni».
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