COSENZA Le imprese fornitrici di beni e servizi impegnate nei lavori di ammodernamento della statale 534 sono sul piede di guerra. E si dicono pronte a gesti eclatanti per accendere i riflettori su quanto sta avvenendo attorno al megappalto da 103 milioni di euro che dovrebbe consentire di raccordare la statale 106 alla Salerno-Reggio Calabria. Ebbene, stando a quanto denunciato dagli imprenditori che garantiscono le forniture di materiali e le prestazioni di servizio, nonostante decine di milioni di euro sia stati già assegnati alla società subappaltatrice dei lavori da settembre non avrebbero ricevuto più neppure un euro. Complessivamente i crediti vantati dalle venti imprese coinvolte nel macro lotto si aggirerebbe sui 4,5 milioni di euro. Eppure l’Associazione temporanea d’impresa – capitanata dalla Vidoni Spa – che si è aggiudicata la gara d’appalto avrebbe già ottenuto dall’Anas sia gli 8 milioni di euro d’anticipo oltre 37,5 milioni per le 15 trance dei Sal. Mentre i lavori nei cantieri della zona sono fermi da ottobre dello scorso anno e il termine del 31 dicembre previsto per la conclusione delle attività è stato largamente sforato. Da qui la preoccupazione degli imprenditori delle venti aziende coinvolte che minacciano ora azioni forti per ottenere l’attenzione delle istituzioni. A rischio, segnalano in una lettera inviata alla prefettura e alla questura di Cosenza, nonché al commissariato di polizia e al comando dei carabinieri di Castrovillari ma anche alla stradale di Frascineto e alla Protezione civile, «la stessa sopravvivenza delle imprese, con la conseguente perdita di centinaia di posti di lavoro». Sono 311 i dipendenti delle aziende a rischio default.
SALTATO IL VERTICE ROMANO A far scattare la protesta, l’ultima beffa: l’incontro del 10 febbraio a Roma tra i vertici dell’Anas e della Vidoni Spa per affrontare la questione non si è svolta. Un incontro che era stato garantito nel corso del vertice svoltosi nella prefettura di Cosenza lo scorso 3 febbraio. «Alla luce delle mancate convocazioni ufficiali – si legge nella missiva firmata da Pasquale Bauleo, rappresentate di tutte le aziende fornitrici e prestatori di servizi – tutte le imprese con i propri legittimi rappresentanti e rispettivi dipendenti hanno convocato per lunedì 15 febbraio alle ore 8,30 presso la rotatoria Spezzano Terme-Spezzano Scalo un’assemblea pubblica». Un appuntamento che potrebbe essere il preludio di una serie di iniziative di lotta per vedersi riconoscere i propri diritti.
ECONOMIA LOCALE IN GINOCCHIO E RISCHI PER LA CIRCOLAZIONE STRADALE «Un problema – afferma Bauleo – che si affianca a quello derivante dal fermo dei lavori che stanno comportando enormi disagi per le imprese agricole della zona. E che stanno mettendo in ginocchio l’intera economia locale, senza contare i rischi per la circolazione stradale». La strada alternativa realizzata in attesa di vedere completata la nuova arteria, denuncia il rappresentante, sta cedendo. E diversi incidenti stradali tra cui tre mortali nel corso del tempo si sono già verificati. «È una situazione – afferma – che ho evidenziato anche durante la riunione nella Prefettura». Infine l’appello: «Non è possibile che si assista inermi alla chiusura di decine di imprese senza che nessuna faccia qualcosa. Tutto questo è vergognoso e noi non lo permetteremo».
Roberto De Santo
r.desanto@corrierecal.it
x
x