LAMEZIA TERME «Se Oliverio non ha ritenuto indispensabile l’apporto di Gianni Speranza nel governo regionale, è un problema suo. Noi ora chiediamo una svolta». Parole che fanno annuire l’ex sindaco di Lamezia. Speranza, prima delle elezioni del 2014 e subito dopo, era un assessore regionale in pectore. Poi il governatore ha deciso di prendere altre strade, e la rottura con Sel prima, e con Sinistra italiana oggi, è diventata ufficiale. Ma il capogruppo alla Camera di Si, proprio da Lamezia, prova a porre le nuove basi da cui far partire una nuova collaborazione con una forza politica che si appresta a celebrare il suo primo grande incontro pubblico (“Cosmopolitica”, in programma dal 19 al 21 febbraio a Roma) in vista del congresso costituente d’autunno.
È una sorta di ultimatum, in realtà: «Sel e Speranza sono stati determinanti per la vittoria di Oliverio, ma non stiamo a bussare alla sua porta per chiedere incarichi. A noi interessa rilanciare il programma con cui abbiamo stretto un patto con i cittadini calabresi. Il governatore crede ci siano le condizioni per la svolta? O pensa che, dopo aver rotto con i Gentile alla vigilia delle regionali, la sua maggioranza sia la stessa di quella che oggi sostiene Renzi?».
C’è una differenza sostanziale, dice Scotto, tra Sel/Si e Ncd: «Non siamo tutti uguali. Possiamo dare un contributo, ma non siamo i cugini poveri del Pd né, tantomeno, del Partito della nazione».
ALLEANZA? Il punto di contatto, allora, può avvenire non per mezzo di prebende o poltrone, ma solo attraverso la realizzazione di quel programma condiviso nel 2014. E cioè a partire dai temi «della salute, dell’ambiente e dei trasporti». Scotto, su quest’ultimo punto, gioca ancora una volta di sciabola contro Renzi: «Si può nominare al governo una figura come Gentile, che negli anni è stato un membro di una forza di destra che ha operato disinvestimenti continui nel settore dei trasporti?». Le bordate contro il premier e il neosottosegretario hanno riverberi anche in Calabria. E suonano come un aut aut: dove ci sono i Gentile e Ncd non ci può essere Sinistra italiana, che darà il suo supporto solo «ad alleanze progressiste e di cambiamento». Insomma, Speranza e Sel «sono pronti a discutere, ma non con il Partito della nazione». E se così sarà – insiste Scotto – «faremo scelte alternative a quel blocco di potere».
INSALATA RUSSA Un modello politico che dalla Regione può essere trasferito anche a Cosenza. «La caduta di Occhiuto? Si è chiusa l’esperienza di un centrodestra fallimentare, ma si stanno anche gettando le premesse per un’insalata russa nel centrosinistra». L’allusione riguarda il rientro di Gentile («perché forse bisogna pagargli un obolo») e «la decisione di imbarcare pezzi di Forza Italia, come Morrone». Uno con cui verrebbe costituita «un’alleanza regressiva, visto che ha anche interessi nella sanità privata». La conclusione, in vista delle amministrative di giugno, è quasi scontata: «Se il Pd vuole usare gli azionisti di Occhiuto, noi costituiremo un centrosinistra alternativo».
Pietro Bellantoni
p.bellantoni@corrierecal.it
x
x