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"Multopoli": la Procura vuole processare Abramo e Tallini

CATANZARO Trentacinque richieste di rinvio a giudizio e nomi “eccellenti” tra i politici per i quali la Procura di Catanzaro chiede il processo. Il nodo è l’inchiesta “Multopoli”, nel mirino è fini…

Pubblicato il: 13/02/2016 – 9:48
"Multopoli": la Procura vuole processare Abramo e Tallini

CATANZARO Trentacinque richieste di rinvio a giudizio e nomi “eccellenti” tra i politici per i quali la Procura di Catanzaro chiede il processo. Il nodo è l’inchiesta “Multopoli”, nel mirino è finito il Comune di Catanzaro e gli imputati più in vista sono Sergio Abramo, sindaco della città, e il consigliere regionale Domenico Tallini. Assieme a loro ex assessori comunali, dirigenti e i vertici della polizia municipale. Tutta “colpa” di un giro di multe cancellate grazie alla preziosa intercessione della politica, con l’aiuto di dipendenti comunali.
Per gli ex assessori Massimo Lomonaco e Stefania Lo Giudice, assieme al capo della polizia municipale Giuseppe Antonio Salerno e al maggiore Salvatore Tarantino l’accusa è di associazione per delinquere. Abramo e Tallini, invece, sono accusati di abuso d’ufficio. Cinque, invece, le persone per le quali è stato chiesto lo stralcio della posizione. Sono Ferdinando Greco, Massimo Tomaselli, Amedeo Cardamone, Giuseppe Canino e Giuseppe Fazio.

ASSOCIAZIONE PER DELINQUERE In particolare Massimo Lo Monaco, Stefania Lo Giudice, Salvatore Tarantino e Giuseppe Antonio Salerno sono accusati di associazione per delinquere perché «Lomonaco e Lo Giudice, consiglieri comunali e assessori all’epoca dei fatti, al fine di acquisire consenso elettorale, Tarantino e Salerno (ufficiali del corpo della Polizia municipale del Comune di Catanzaro), al fine di acquisite prestigio e benevolenza nell’ambito “politico”, si associavano allo scopo di far ottenere e/o conseguire a loro stessi e/o a terzi utilità ingiusti profitti e/o vantaggi patrimoniali mediante l’annullamento illegittimo di numerosi verbali di contravvenzione stradale di soggetti che a costoro si erano rivolti. Ciò con l’abuso delle loro qualità e/o poteri derivante dalla/e funzione/i ricoperta/e/o strumentalizzando il potere riconosciuto alla pubblica amministrazione (Polizia municipale) in tema di annullamento di atti in autotutela». Il reato, secondo l’accusa si sarebbe protratto a far data dal maggio 2012 (data delle elezioni amministrative) e tutt’ora in corso.
Agli inizi di giugno gli investigatori avevano acquisito nuovi verbali. La Procura, infatti, aveva disposto il sequestro di materiale informatico degli uffici della Polizia municipale e di tutte le multe fatte a partire dal 2013 (data in cui si fermava la prima inchiesta) fino al sequestro.

LA NUOVA TRANCHE DI MULTE CONDONATE Secondo le nuova tranche di indagini condotta dalla Digos vi sono nuovi casi in cui, illecitamente, e procurando un danno patrimoniale all’Amministrazione comunale di Catanzaro, le multe sarebbero state ingiustamente condonate. Gli esempi sono diversi. Due episodi sono avvenuti il 4 gennaio 2013 e il 10 aprile 2013 e riguardano Domenico Tallini, oggi consigliere regionale e all’epoca dei fatti consigliere comunale di maggioranza ancorché assessore al Personale della Regione, e Salvatore Tarantino, maggiore tenente/colonnello della Polizia municipale di Catanzaro. Sono accusati di induzione indebita a dare o promettere utilità poiché il 4 gennaio Tallini e Tarantino, abusando e approfittando del vincolo di soggezione derivante dalle specifiche cariche e funzioni pubbliche ricoperte, inducevano il vigile urbano Luigi Sacco ad «annullare indebitamente, sia perché in assenza di alcuna motivazione, sia perché una eventuale autorizzazione “regionale” alla sosta in possesso del Tallini non facultava il parcheggio in zona rimozione», una contravvenzione di 41 euro redatta nei confronti dell’autovettura in uso a Tallini.
Stesse dinamiche e stessi personaggi per l’episodio, e relativo capo d’imputazione, del 10 aprile. Qui cambia il valore della multa, 84 euro, e l’illecito ossia il parcheggio in area riservata ai taxi.

I NOMI Le persone per le quali è stato chiesto il rinvio a giudizio sono: Sergio Abramo, sindaco di Catanzaro, Carlo Nisticò, Domenico Amico, Adelina Angotti, Rosaria Paola Barbuto, Francesco Basile, Luciano Calabrese, Antonio Celi, Rocco Cristallo, Maria Teresa De Masi, Maria Teresa Di Martino, Ubaldo Errigo, Ivan L’Arocca, Vincenzo La Croce, Rosario Lo Stumbo, Orlando Nisticò, Antimo Paternuosto, Francesco Pellegrino, Umberto Raimondo, Giovanni Rubino, Gianfranco Rotundo, Alessandro Rubino, Leonardo Rubino, Luigi Sacco, Luigi Talarico, Ivan Tucci, Pasqualina Usai, Maurizio Valente, Luigi Veraldi, Santo Veraldi, Massimo Lomonaco, Stefania Lo Giudice, Salvatore Tarantino, Giuseppe Antonio Salerno e il consigliere regionale Domenico Tallini.

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