COSENZA «Voglio andare avanti per la mia strada e non parteciperò alle primarie perché non conosco le regole». Lucio Presta torna a incontrare la stampa, mesi dopo la sua scesa in campo per la guida di Cosenza, nella sede della sua associazione “AmoCosenza”. E lo fa a una settimana esatta dal defenestramento del sindaco Mario Occhiuto da parte di 17 consiglieri. «Mi levo subito il dente – dice affrontando la questione più bollente – . Se Mario Occhiuto è stato un buon sindaco per questa città non saranno questi tre mesi a metterlo in discussione. Anzi, questa vicenda lo aiuta. Così se non lo è stato non saranno determinanti i tre mesi in cui non lo è più. Le dimissioni di diciassette consiglieri sono state la messa in pratica di uno strumento democratico che è quello della sfiducia. Non entro nel merito, ma quello che posso dire è che lo strumento esisteva e lo hanno utilizzato». «Non voglio – aggiunge – che nella mia città l’illegalità sia la norma». Scenderà in campo con liste civiche e non si alleerà nemmeno con i Cinquestelle: «Quel movimento è servito a dare uno scossone alla politica ma non è bastato. Non ho un rapporto di grande stima nei confronti di Beppe Grillo ma ritengo che oggi la situazione gli sia sfuggita di mano. Ho la sensazione che tutta l’operazione della Rete a Cosenza abbia cambiato direzione».
Anticipa qualche nome delle persone che lo affiancheranno, che non saranno politici di professione con qualche eccezione: «Sto selezionando uno per uno le persone della mia lista. L’unico più politico è l’oculista Luigi Formoso, che ha un passato da consigliere (nel campo del centrosinistra, ndr)». E poi accenna anche alla candidatura di Fabio Vercillo, giovane avvocato del foro cosentino, ma – ribadisce il manager dei vip – «non voglio elencare gli altri perché poi ci sarà occasione per presentarli uno per uno e farveli conoscere». E torna sulle alleanze: «Il Pd sta facendo un suo percorso che esula dal sottoscritto. Se altre formazioni politiche decidessero di fare un percorso collegato a me sarei felice. Saranno, semmai, loro a convergere con me e non io con loro. Non ci devono essere persone che hanno fatto della politica la loro vita. So che Gianpaolo Chiappetta sta lavorando a una lista che mi appoggerà ma non credo si candidi lui. Chi vuole fare un pezzo di strada con me deve farlo in discontinuità: ci saranno persone che non hanno fatto politica ma che sono preparate e capaci».
Lucio Presta, lontano dalla riviera ligure e dalle luci di Sanremo, è da giorni nella città dei Bruzi e ha già pianificato la sua permanenza: «Da ora fino al 27 marzo, giorno di Pasqua, starò qui con voi da giovedì a domenica. Poi, invertirò: la prima parte della settimana sarò a Cosenza e il fine settimana a Roma».
Il manager, noto anche per essere marito di Paola Perego, ha voluto parlare di programmi e impegni fattivi perché – come non smette mai di ripeterlo – «ci sta mettendo la faccia». Punta sul suo amore per la città, che è quello che lo ha spinto a candidarsi a sindaco. Dimostra di conoscere i problemi e le questioni più scottanti della sua città. Come quella del nuovo ospedale di Cosenza: «È impensabile ricostruire l’ospedale sulle macerie dell’Annunziata. Per motivi personali, pochi giorni fa, sono stato nel Pronto soccorso dell’ospedale e la situazione è drammatica. Ci sono medici eroici. Prima di parlare di un ospedale nuovo bisogna rimettere in sesto quello che c’è. Mi piacerebbe raccontarvi di alcuni pensieri su questa città, raccolti nei miei costanti incontri con la gente in queste settimane». Ha intenzione di mettere la trasparenza al primo posto: «Mi piacerebbe che l’amministrazione di questa città sia di vetro. Mi fa piacere che sia stato nominato un prefetto dal profilo elevatissimo. Questo commissario mi dà garanzia. Mi fa piacere avere letto le parole di monsignor Nolè», che nell’omelia delle celebrazioni della Madonna del Pilerio ha invitato i politici a non alzare l’asticella dello scontro.
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