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Il monito di Nolé

Un invito a non alzare troppo l’asticella dello scontro. Non capita di frequente che un rappresentante della Chiesa parli di politica. E che lo faccia in un momento pieno di tensioni e – soprattutt…

Pubblicato il: 15/02/2016 – 16:27

Un invito a non alzare troppo l’asticella dello scontro. Non capita di frequente che un rappresentante della Chiesa parli di politica. E che lo faccia in un momento pieno di tensioni e – soprattutto – in un’occasione pubblica ricca di significati simbolici per la storia della città. Ma il nuovo corso del neovescovo di Cosenza si vede proprio – forse – nel suo essere defilato e, al tempo stesso, diretto quando deve prendere una posizione.
Stupisce, quindi, che durante la celebrazione della Madonna del Pilerio, Santa Patrona della città dei Bruzi, monsignor Francesco Nolé lanci un monito ben preciso: «Vorrei invitare i candidati, indistintamente, a fare della politica un atto di amore alla città e ai suoi cittadini. Se possibile uscite dalle logiche esclusivamente partitiche e individualistiche, per entrare in una competizione politica che metta al centro la persona, il bene di tutti, il rispetto della legalità, la cura dei più deboli e delle periferie geografiche ed esistenziali della comunità».
Parole che fanno rumore soprattutto se arrivano a quasi una settimana dalla defenestrazione del sindaco Mario Occhiuto causata dalle dimissioni di ben diciassette consiglieri. Una scelta che ha fatto e fa discutere amici e nemici dell’ex primo cittadino anche perché avvenuta non proprio nella sede istituzionale ma nella sala di un albergo. C’è chi lo interpreta come un accordo politico, chi come un «intrallazzo» finalizzato a danneggiare Occhiuto. Ed ecco, allora, che l’invito di monsignor Nolé fa riflettere: «Fra qualche mese la nostra città sarà chiamata ad eleggere il primo cittadino e i consiglieri che l’amministreranno. Come nuovo Pastore di questa bella diocesi, non tocca a me fare analisi politiche o suggerire programmi amministrativi, ma sommessamente vorrei offrire il mio piccolo contributo, con alcune riflessioni che mi sembrano opportune per il momento particolare che ci apprestiamo a vivere. Anzitutto, un invito a tutti e in particolare ai cristiani, a partecipare attivamente alla vita della città anche attraverso questo gesto di alta democrazia. Non possiamo pretendere o giudicare senza essere protagonisti in qualche modo delle vicende che ci appartengono. L’amministratore, chiunque esso sia, una volta eletto, è chiamato a volare alto, non può accontentarsi di camminare a testa bassa. Solo dall’alto di una statura morale, politica e di civiche virtù si può avere uno sguardo completo e limpido, onesto e partecipativo sulla comunità che si è chiamati a servire, perché dall’alto si vede tutto e si respira aria pulita».
I cittadini si sentono quasi rassicurati dalle parole del vescovo. Sulle quali inizieranno a riflettere – forse, si spera – anche i competitors politici. Così Lucio Presta – il manager dei vip che scende in campo per la guida della città natale – ai giornalisti, convocati per una seconda puntata della sua campagna elettorale, non dimentica di esprimere apprezzamento per le parole di monsignor Nolé che come Papa Francesco segna una linea di cambiamento.

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