COSENZA «Condannare Franco Presta all’ergastolo». Lo ha chiesto il pm della Dda di Catanzaro, Pierpaolo Bruni, nel corso della requisitoria del processo Terminator IV, il procedimento scaturito dall’operazione che ha cercato di fare luce sulla guerra di mafia nel Cosentino. Il pubblico ministero ha anche depositato, alla Corte d’Assise di Cosenza, alcune sentenze relative agli omicidi contestati. In questo processo sono imputati Vincenzo Dedato, Franco Presta e Francesco Amodio. Walter Gianluca Marsico e Mario Gatto sono stati già condannati nell’ambito del procedimento giudiziario scaturito dalla stessa inchiesta. Dopo una breve e incisiva discussione il pubblico ministero ha chiesto l’ergastolo per Presta «considerando la gravità dei fatti e il profilo del soggetto» e la condanna a nove anni e sei mesi di carcere per i pentiti Amodio e Dedato, riconoscendo le attenuanti generiche per i collaboratori di giustizia. Al centro delle indagini ci sono gli agguati in cui sono morti, alla fine degli anni Novanta, Enzo Pelazza a Carolei, Antonio Sena a Castrolibero, Antonio Sassone trucidato a Terranova da Sibari e Vittorio Marchio ammazzato a Cosenza.
L’impianto accusatorio – ha sostenuto il pubblico ministero – si basa su «una piattaforma valida sia sotto il profilo probatorio che sotto quello della credibilità dei collaboratori di giustizia. Alcuni dei quali hanno preso parte agli omicidi. Non si tratta, quindi, di un puro de relato anche nei casi in cui non hanno preso parte direttamente ai delitti».
Il pubblico ministero cita il caso di Amodio in relazione all’agguato a Pelazza. E poi descrive le posizioni di Dedato e Presta alla luce dei racconti dei collaboratori di giustizia. L’accusa – ha ribadito – è fondata su «elementi significativi che sono non solo le dichiarazioni dei pentiti, ma anche quelle di alcuni testimoni oculari, come nel caso del delitto Pelazza, per il quale è già stato condannato l’esecutore materiale». Le parti civili si sono associate alle richieste del pubblico ministero. Il processo è stato aggiornato al prossimo 18 aprile per le arringhe delle difese.
Mirella Molinaro
m.molinaro@corrierecal.it
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