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Reggio Calabria, ucciso mentre i ragazzini escono da scuola

REGGIO CALABRIA Una serie di colpi di arma da fuoco che  poco dopo le 13.30 rompono il vociare della piazza, fino a pochi minuti prima riempita dalle urla di bambini e ragazzi appena usci…

Pubblicato il: 15/02/2016 – 14:31
Reggio Calabria, ucciso mentre i ragazzini escono da scuola

REGGIO CALABRIA Una serie di colpi di arma da fuoco che  poco dopo le 13.30 rompono il vociare della piazza, fino a pochi minuti prima riempita dalle urla di bambini e ragazzi appena usciti dalla scuola, distante poco più di cento metri. Vetri in frantumi, un uomo accasciato sul volante come un pupazzo rotto e qualcuno – indisturbato – che scappa via a bordo di uno scooter dopo aver seminato morte e violenza. È una scena da Far west quella che si sono trovati di fronte gli uomini della squadra mobile e delle Volanti della Questura di Reggio Calabria, accorsi oggi al centro di Gallina, dove il cinquantunenne Giovanni Vilasi è stato ucciso da diversi colpi di pistola, nella piazza ai piedi della vecchia Facoltà di Agraria. Una telefonata al 113 ha allarmato gli agenti che sono accorsi immediatamente, ma nonostante nella zona ci sia un frequentato bar e diversi esercizi commerciali, nessuno ha visto niente, nessuno ha sentito niente.

 

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Giovanni Vilasi è morto da solo, nella sua auto. Probabilmente non è riuscito neanche a vedere in faccia il suo assassino, probabilmente neanche si è accorto che qualcuno oggi aveva deciso che oggi sarebbe stato il suo ultimo giorno. Chi lo voleva morto, dal lato opposto della strada  ha sparato contro di lui quattro o cinque colpi che lo hanno raggiunto alla testa e alla parte superiore del corpo. Saranno l’autopsia e le valutazioni dei tecnici balistici a ricostruire con esattezza la dinamica della morte e quale colpo abbia decretato la fine dell’uomo, ma i primi rilievi degli investigatori e dei tecnici della Scientifica sembrano confermare le ipotesi formulate sul posto dagli investigatori. Il parabrezza e i finestrini dell’auto portano i segni della violenza del killer, ma quando il corpo dell’uomo viene tirato giù e appoggiato a terra, non sembrano esserci segni di colpi di arma da fuoco a macchiare il maglione cammello e i jeans chiari.

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Imprenditore edile da sempre residente a Gallina, nella frazione di Armo, l’uomo – pluripregiudicato e stando ad indiscrezioni vicino alla cosca Libri – in passato aveva avuto qualche problema con la giustizia, ma nessun dettaglio al riguardo viene fornito dagli investigatori. Al momento, le indagini procedono a trecentosessanta gradi, nessuna pista può essere esclusa, ma gli elementi su cui si possa lavorare non sono molti. La zona non è coperta da telecamere e nessuno sembra aver visto quanto successo o sembra avere voglia di raccontarlo. Un silenzio che ha accompagnato anche il tentato omicidio di un altro imprenditore edile, avvenuto poco meno di una settimana sempre a Gallina. Nel frattempo, in prefettura, è stato convocato in via urgente un nuovo comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica che vede attorno al tavolo del prefetto Claudio Sammartino i vertici delle forze dell’ordine della magistratura della città. C’è tensione, perché a Reggio si è tornato a sparare, per uccidere o ferire, a mettere bombe, a intimidire con molotov, ordigni artigianali e proiettili. Di giorno o di notte, in pieno centro o in periferia, la violenza delle ‘ndrine è tornata a farsi vedere, sentire, notare. è tornata manifesta come non si vedeva da anni. E questa, checché ne dica il ministro dell’Interno Angelino Alfano, che ha derubricato la nuova ondata di violenza in città e in provincia come <risposta dei clan all’attacco dello Stato> – si mormora in ambienti investigativi – non sembra essere una strategia difensiva. Nel frattempo – informa una nota della prefettura, diramata al termine dell’odierna riunione del comitato  – «sono stati ulteriormente pianificati e saranno intensificati mirati servizi di prevenzione e di controllo nel capoluogo, improntati alla massima visibilità e dinamicità dei moduli delle Forze di Polizia con un importante impegno di uomini, risorse e mezzi soprattutto in alcuni quartieri della Città». Nella speranza che basti a non far scorrere altro sangue.

 

Alessia Candito
a.candito@corrierecal.it

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