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Il “Filo di Sophia” sostiene “El Puente per Carlo”

COSENZA A pochi giorni dallo sgomento sortito dal caso di Giulio Regeni, lo studente italiano brutalmente assassinato al Cairo per motivi ancora da chiarire, la Calabria tende la mano ad un suo gio…

Pubblicato il: 16/02/2016 – 12:07
Il “Filo di Sophia” sostiene “El Puente per Carlo”

COSENZA A pochi giorni dallo sgomento sortito dal caso di Giulio Regeni, lo studente italiano brutalmente assassinato al Cairo per motivi ancora da chiarire, la Calabria tende la mano ad un suo giovane conterraneo vittima di un episodio – dall’esito meno infausto ma altrettanto grave – balzato alle cronache non molto tempo fa: Carlo Iannuzzi, ingegnere informatico di Roccella Jonica, aggredito nella notte tra il 26 e il 27 novembre scorso da due rapinatori mentre faceva rientro nella sua abitazione di Buenos Aires, in Argentina, dove si era da poco trasferito per lavorare. E lo fa questa sera grazie ad un evento di beneficenza targato “Filo di Sophia” (associazione culturale attiva all’interno dell’UniCal) a sostegno di “El Puente per Carlo”, il comitato nato a dicembre 2015 con il fine di raccogliere i fondi necessari a sostenere le spese delle cure mediche per Carlo.
Ferito gravemente al cranio a seguito della violenta aggressione e portato d’urgenza all’ospedale più vicino, il Ramos Meja di Buenos Aires, il ragazzo è stato trasferito successivamente presso l’Hospital Italiano della capitale argentina, una clinica privata meglio attrezzata a fronteggiare il suo stato di malattia e a seguirlo nel suo lento processo riabilitativo. I costi della struttura, però, risultano particolarmente esosi: 400 euro al giorno solamente per il posto letto (per un totale di circa 70mila euro comprensivi di rimpatrio con volo assistito). Questo ponte ideale tra la Calabria e l’Argentina si pone come obiettivo anche quello di portare all’attenzione mediatica e istituzionale il caso in questione, affinché il nostro paese si doti al più presto degli strumenti normativi adeguati a tutelare i cittadini italiani all’estero vittime di reati contro la persona. A questo scopo è stata lanciata, inoltre, una petizione a firma del comitato suddetto sulla nota piattaforma change.org, che nella sua parte centrale recita: «La vicenda di Carlo Iannuzzi evidenzia una discrasia normativa che si traduce con un vuoto di tutele di fatto», con particolare riferimento a coloro i quali intendano esercitare il proprio diritto alla libertà di movimento da un paese a un altro, oltre che vedere garantito il loro più elementare diritto alla salute. Ed è per questi motivi che i ragazzi del Filo di Sophia hanno deciso di dare il loro personale contributo alla vicenda di Carlo, attraverso «una serata benefit – come spiega uno dei promotori dell’evento Giuseppe Bornino – basata sull’aggregazione spontanea e la solidarietà, per fare giungere la nostra voce festante al di là dell’Oceano, per riportare il nostro amico presto qui tra noi, per ribadire che quelli alla salute e alla mobilità sono diritti inalienabili dell’individuo». Tante le realtà sociali e di movimento aderenti all’iniziativa (tra cui il centro sociale Rialzo, il Collettivo Autonomo ControVerso, l’Auditorium Popolare di Cosenza, Radio Ciroma 105.7, Giovani Comunisti/e, Otra Vez Bio Eco Equosolidale, il Collettivo Autonomo Studentesco, Turnover Concerti, Mujina Crew, Libro Salvato, Yairaiha Onlus) per una serata di musica, condivisione, divertimento. E ancora, concerti, dj set, proiezioni, mercatini, riffa solidale e tanto altro. L’appuntamento è alle 20 (ingresso gratuito) presso il cubo 18c dell’università, all’interno di un’aula N che – continua Bornino – «vogliamo vedere traboccare di gioia e passione, quella stessa passione che ha mosso Carlo in tutte le sue battaglie e, adesso, gli sta facendo vincere quella più importante: quella per la vita».

Chiara Fazio
redazione@corrierecal.it

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