VIBO VALENTIA La sezione dedicata campeggia in bella vista sulla home page del sito web istituzionale. Un annuncio che sembra quasi perentorio, come a indicare un decisivo cambio di passo rispetto al passato: «Adottato il Piano triennale di prevenzione della corruzione e il Piano triennale per la trasparenza e l’integrità 2016-2018». La delibera (numero 46/2016) è stata emanata il 29 gennaio scorso dal dg Angela Caligiuri, che dall’inizio dell’anno è alla guida dell’Asp di Vibo Valentia. Rispetto alle precedenti gestioni, però, almeno finora, sembra sia cambiato ben poco e la trasparenza, nella gestione dell’ente che ha all’attivo circa 1500 dipendenti, resta nient’altro che un enunciato di principio.
Per rendersene conto basta entrare, sempre dalla home page, su “Amministrazione trasparente”, una sezione che (in teoria) rappresenterebbe una vera e propria stanza di vetro attraverso cui la collettività dovrebbe poter conoscere ogni singola attività amministrativa dell’Azienda sanitaria. Invece – basta qualche clic per verificarlo – molte delle voci inserite nella sezione risultano vuote, mentre altre sono ferme ormai a parecchio tempo fa.
Senza addentrarsi nelle singole disposizioni contenute nel “decreto trasparenza” (d.lgs. 33/2013), è sufficiente un’analisi sommaria della sezione pubblicata sul web dalla stessa Asp per rendersi conto che, ad esempio, lo schema che dovrebbe riportare gli stipendi dei singoli dirigenti è fermo al 2013. Per le posizioni organizzative (volgarmente dette “vicedirigenze” perché comportano per chi ne è titolare un’ulteriore responsabilità ma anche una remunerazione aggiuntiva), poi, sono stati inseriti online i curricula di 40 dipendenti ma, misteriosamente, solo per uno di essi viene indicata la retribuzione, che comunque anche in questo caso è ferma al 2013. Per quanto riguarda le performance, invece, non c’è la relazione prevista dalla normativa e, soprattutto, non sono minimamente indicati i premi di produttività assegnati ai dipendenti. Nessuna indicazione nemmeno per il personale non a tempo indeterminato, così come per l’Organismo interno di valutazione, per la contrattazione decentrata, per l’attribuazione di sovvenzioni e vantaggi economici (non sono nemmeno indicati i criteri generali) e per i controlli sulle imprese. I dati relativi ai tassi di assenza dei dipendenti, poi, sono fermi a settembre del 2014, mentre per quelli riguardanti le strutture accreditate gli ultimi contratti pubblicati risalgono al 2013. E i tempi di attesa per le prestazioni, infine, nonostante se ne dichiari la pubblicazione quindicinale, risultano aggiornati a novembre 2015.
Al di fuori dei tecnicismi, insomma, si tratta di una situazione che evidentemente non rispetta i dettami né del vecchio Piano triennale (emanato dall’ex dg Florindo Antoniozzi nel luglio del 2015) né del nuovo varato dalla Caligiuri. Anzi, a ben guardare, i due provvedimenti sono sostanzialmente uno la copia dell’altro: entrambi, per non farsi mancare nulla, prevedono anche l’istituzione della «giornata della trasparenza» che, sempre sulla carta, dovrebbe rappresentare «un momento significativo di confronto e di ascolto» con il «coinvolgimento dei cittadini nell’attività dell’Amministrazione al fine di migliorare la qualità dei servizi e il controllo sociale».
Tutti ottimi propositi che però, nel Vibonese, a differenza dei tagli a numerosi servizi sanitari sul territorio, finora non hanno avuto alcun riscontro nella realtà.
Sergio Pelaia
s.pelaia@corrierecal.it
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