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Ospedale di Reggio, Azzarà: «Illegittima la nomina del ds»

REGGIO CALABRIA Ci sarebbero irregolarità e ombre sulla nomina del direttore sanitario dell’azienda ospedaliera “Bianchi-Melacrino-Morelli” e sul recente concorso per la selezione del primario del …

Pubblicato il: 16/02/2016 – 13:07
Ospedale di Reggio, Azzarà: «Illegittima la nomina del ds»

REGGIO CALABRIA Ci sarebbero irregolarità e ombre sulla nomina del direttore sanitario dell’azienda ospedaliera “Bianchi-Melacrino-Morelli” e sul recente concorso per la selezione del primario del pronto soccorso. Le denunce arrivano da Nuccio Azzarà, segretario provinciale della Uil Flp. Nel corso della conferenza, tenutasi stamattina presso i locali degli ospedali Riuniti, il sindacalista ha evidenziato alcuni passaggi delle normative che impedirebbero l’affidamento dell’incarico di direttore sanitario aziendale a Italia Rosa Albanese.
In primo luogo, secondo Azzarà, l’atto deliberativo della nomina potrebbe risultare nullo, in quanto «sottoscritto dal direttore amministrativo Carpentieri, il quale – ha detto il segretario reggino della Uil Flp – non possiede il requisito fondamentale di esperienza di cinque anni, negli ultimi sette, all’interno di un ambiente sanitario di grandi dimensioni».
Le anomalie più gravi per Azzarà si manifesterebbero nella scelta di Albanese, quale direttore sanitario aziendale. Una nomina – spiega – in contrasto sia con la legge nazionale che con quella regionale: «Il decreto legislativo 502 recita in maniera chiara: il direttore sanitario è un medico che non abbia compiuto il 65esimo anno di età e che abbia svolto almeno cinque anni di qualificata attività di direzione tecnico-sanitaria in enti o strutture sanitarie pubbliche o private di medie e grandi dimensione. Anche nella legge regionale 11 del 2004 viene specificato. La normativa di riferimento è chiara, ma probabilmente – ha continuato Azzarà – la direzione fa riferimento a una delibera di giunta regionale che però è subordinata, dal punto di vista giuridico, sia alla legge regionale sia a quella nazionale. La dottoressa Albanese ha avuto un’esperienza di cinque anni solo in una struttura semplice che non governa né uomini né mezzi e non gestisce budget. Non ci si può trincerare dietro a una delibera di giunta. Chi va ad assumere la carica di responsabile sanitario e amministrativo deve avere determinati requisiti di esperienza e responsabilità, in quanto dovrebbe gestire imponenti risorse economiche e importanti risorse umane».
Altre “stranezze” sarebbero state registrate nell’ambito della celebrazione del concorso per la selezione del primario del pronto soccorso dell’ospedale. In particolare, Azzarà ha mosso più di qualche dubbio sul vincitore della procedura selettiva tenutasi lo scorso 12 febbraio. Il concorso è stato vinto da Angelo Ianni di Cosenza. «Non vorrei che la politica avesse dato qualche input affinché qualcuno di Cosenza si sistemasse a Reggio», ha detto il segretario provinciale della Uil Fpl. Ianni ha partecipato tre anni fa a un concorso come primario di pronto soccorso al Sant’Eugenio a Roma. Su diciotto partecipanti è arrivato decimo. «Ciò che mi ha lasciato sbalordito – ha aggiunto Azzarà – è che nel verbale della commissione esaminatrice per il conferimento dell’incarico si legge: “Non si riscontra attività di medicina d’urgenza, l’attività di pronto soccorso non appare notevole”. Tre mesi fa non era in grado di essere valutato e oggi a Reggio ci ritroviamo un primario con meno esperienza rispetto agli altri partecipanti».
Azzarà ha altresì mostrato una lettera anonima di «un partecipante», nella quale viene denunciato che «prima della fine della selezione del concorso abbiamo assistito alla grave interferenza perpetrata dal direttore generale, accompagnato dall’ex direttore sanitario Doldo». Nella lettera indirizzata al commissario regionale Scura e alla Procura di Reggio – si legge – viene altresì evidenziato il «gesto di particolare arroganza con cui il nostro ex direttore sanitario usciva per primo dai locali, sbandierando il nome del vincitore come a volersene assumere la paternità».

Roberto Priolo
redazione@corrierecal.it

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