COSENZA Avrebbe preso a schiaffi, più volte, la sua ex compagna per costringerla a non interrompere la loro relazione. Comportamenti violenti che, spesso, si sarebbero verificati in presenza di una minore, figlia della donna. Con questa accusa, il pubblico ministero di Cosenza, Domenico Frascino, ha chiuso le indagini nei confronti di Francesco Santelli, 29 anni residente a Montalto Uffugo. Secondo le indagini – coordinate dal procuratore capo Dario Granieri – il giovane avrebbe prima avuto una relazione con una minorenne e poi con la mamma della ragazzina.
Ma quando la donna – i fatti contestati risalgono a novembre e dicembre scorsi – gli avrebbe detto di voler interrompere la loro storia lui avrebbe cominciato a pedinarla e minacciarla anche di morte, contattandola persino sui cellulari dei figli. In un’occasione il giovane avrebbe raggiunto la donna e urlando «insieme a me qui o in Paradiso», l’avrebbe afferrata per i capelli tentando di baciarla. Tutto iniziò a novembre del 2014 quando Santelli tramite Facebook contattò la minore, spacciandosi per un suo coetaneo dando dapprima un falso nome e rivelando solo dopo la sua vera identità e la sua età.
Tra i due nasce una relazione destinata poi ad interrompersi nei mesi tra luglio e agosto del 2015, anche a seguito dell’intervento della mamma della ragazzina che non vedeva di buon grado che quella storia potesse diventare altro invece che una semplice amicizia, anche in considerazione della minore età della figlia. Da allora con diversi tentativi – rappresentati da telefonate sull’utenza fissa della donna – il 29enne manifestava l’intenzione di ricucire il rapporto, a volte presentandosi davanti scuola della minore.
Alcuni mesi dopo, anche grazie all’intervento dei carabinieri, l’uomo sembrava essersi rassegnato. Ma dopo un po’ Santelli avrebbe ripreso a richiamare la donna, che convinta che lui fosse cambiato, avrebbe iniziato con lui un’amicizia fatta di chiamate e messaggi su “whatsapp” inizialmente, poi di scambi di confidenze intime sino a che, un giorno, decidono di incontrarsi. Tra i due comincia una relazione, che però poi la donna decide di interrompere per rimorsi nei confronti del marito. E da quel momento – secondo l’accusa – il giovane comincia a perseguitare la donna e la sua famiglia. In un’occasione, l’avrebbe anche spinta contro il finestrino dell’auto e spesso l’avrebbe minacciata di raccontare tutto ai figli. Numerose le telefonate e i pedinamenti sotto casa. Nelle occasioni di incontro l’avrebbe aggredita e costretta a baciarlo fino a causarle lesioni e mandarla in ospedale.
Mirella Molinaro
m.molinaro@corrierecal.it
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