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Protezione civile, ordinarie giornate d'emergenza

COSENZA Sono stati giorni complicati per i cittadini delle aree sottoposte alle piogge più violente e per gli uomini della Protezione civile, impegnati in molti interventi. Lo ricorda, in una nota,…

Pubblicato il: 19/02/2016 – 9:32
Protezione civile, ordinarie giornate d'emergenza

COSENZA Sono stati giorni complicati per i cittadini delle aree sottoposte alle piogge più violente e per gli uomini della Protezione civile, impegnati in molti interventi. Lo ricorda, in una nota, il direttore della Prociv regionale Carlo Tansi. Le sue parole servono a mettere in fila le emergenze trattate (e risolte) e stemperare le polemiche che, nei giorni scorsi, avevano sollevato alcune comunicazioni (sue e, in risposta, dei sindacati) sui rapporti tra i vertici e la dirigenza della struttura. Ma partiamo dagli interventi

UNA GIORNATA DIFFICILE «Come previsto con largo anticipo – scrive Tansi –, e certificato dai bollettini di allerta meteo diramati per tempo dalla Protezione Civile regionale, nella giornata del 13 febbraio scorso si sono verificate abbondanti precipitazioni che hanno determinato situazioni di grave criticità per frane ed esondazioni soprattutto sul territorio della provincia di Cosenza». Le zone più colpite sono state quelle relative ai territori comunali di Orsomarso, Paola, Montalto Uffugo (frazione Taverna), Tarsia e San Martino di Finita, dove il personale della Protezione Civile regionale, «nonostante il numero ridotto di unità con qualifica tecnica», ha effettuato numerosi sopralluoghi per verificare situazioni di rischio per la pubblica incolumità e per supportare i sindaci nella delicata fase della gestione dell’emergenza. Nella giornata del 16 febbraio la Protezione civile regionale è intervenuta invece a Vibo Marina, Maierato, Rossano e Corigliano.

PIENA RECORD DEL CRATI Tra le situazioni di elevata criticità va poi segnalata in particolare quella del F. Crati nell’intero tratto compreso tra la città di Cosenza e la foce. La piena registrata nelle ore serali del 13 febbraio presso la stazione idrometrica di Crati a Sibari, per come certificata dal Centro funzionale multirischi Arpacal, ha raggiunto il livello massimo di 4,52 metri rispetto allo zero idrometrico dello strumento. Il valore è del tutto paragonabile, anzi leggermente superiore, al livello raggiunto nella notte tra il 17 e il 18 gennaio 2013 nel momento in cui l’argine in sinistra ha ceduto inondando l’area archeologica di Sibari. È opportuno evidenziare il fatto che gli argini ricostruiti all’indomani dell’esondazione del 2013 in questo caso hanno protetto con efficacia gli scavi archeologici di Sibari a dimostrazione che quando si realizzano opere, progettate sulla base di rigorosi studi scientifici del territorio interessato, i rischi si riducono drasticamente e si mette in atto virtuosamente e concretamente il principio della prevenzione.

FAMIGLIE SGOMBERATE A CASSANO I Nonostante lo scampato pericolo per gli scavi archeologici di Sibari, la piena del Crati ha fatto tuttavia registrare numerose criticità tra cui, la più grave, nella contrada rurale di Piano Scafo del comune di Cassano allo Ionio nella quale, a scopo precauzionale, è stato disposto lo sgombero temporaneo di 60 nuclei familiari. Sul posto, per coordinare le operazioni di emergenza e soccorso, si sono recati il prefetto di Cosenza, Gianfranco Tomao e il direttore della Protezione Civile regionale, Carlo Tansi, «che hanno coadiuvato il commissario straordinario del Comune di Cassano allo Ionio, viceprefetto Emanuela Greco, alla quale sono doverosi – scrive ancora Tansi – i più sentiti ringraziamenti per l’impegno e la professionalità con i quali ha gestito questa delicata fase emergenziale».

EMERGENZA A BISIGNANO Altra situazione critica relativa alla piena del Crati si è verificata nei pressi del viadotto della SP 239 a Bisignano Scalo dove è stato necessario il ripristino in urgenza dell’argine destro. Anche in questo caso i tecnici della Protezione Civile regionale hanno supportato la struttura tecnica comunale nell’esecuzione dei lavori che sono andati avanti per tutta la notte con l’ausilio di torri faro fatte appositamente trasportare sui luoghi.
In conclusione si deve constatare che, seppure tra mille difficoltà, si è riusciti ancora una volta a far fronte con risultati soddisfacenti, a una criticità che tutto sommato può considerarsi di carattere ordinario.

IL PERSONALE E GLI «ERRORI DEL PASSATO» Un ringraziamento Tansi rivolge «a tutti i funzionari, tecnici e no, della Protezione civile regionale che, con spirito di abnegazione e grandi sacrifici personali, hanno moltiplicato i propri sforzi per sopperire alle carenze strutturali di un servizio di importanza vitale per la nostra regione, così esposta ai rischi naturali.
Le polemiche, spesso strumentalmente amplificate da alcuni, che hanno coinvolto nei giorni scorsi la Protezione civile regionale non devono in alcun modo coinvolgere e mortificare l’impegno e la professionalità della stragrande maggioranza dei dipendenti che si dedicano al loro lavoro con passione e ben oltre i normali impegni contrattuali. Sono stati fatti degli errori in passato e l’intero sistema necessità di una complessa ristrutturazione e di un riefficientamento, ma questo non comporterà alcuna penalizzazione per il personale interno ma semmai la sua valorizzazione e riqualificazione».

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