COSENZA «È chiaro che la riunione della coalizione, per come si è sviluppata, ha prodotto e accentuato le divisioni che hanno portato una parte importante del centrosinistra e il partito dell’Ncd a non accettare forzature nella scelta di un candidato a sindaco imposto unilateralmente e senza confronto». È quanto dichiarano in una nota congiunta sette ex consiglieri comunali di Cosenza (Enzo Paolini, Giuseppe Mazzuca, Giovanni Perri, Giovanni Cipparrone, Roberto Sacco, Sergio Nucci, Franco Perri) che sono stati tra i firmatari delle dimissioni che hanno portato alla caduta dell’amministrazione Occhiuto.
«Il metodo con cui si è inteso pervenire alla scelta del candidato, contraddice il documento che lo stesso Partito democratico ha approvato nel corso dell’assemblea provinciale del 13 febbraio scorso – proseguono i sette ex consiglieri – in cui si afferma esplicitamente che le primarie si sarebbero potute evitare solo in presenza di una candidatura largamente condivisa e vincente.
Nessuno, crediamo, al momento può sostenere che una simile evenienza si sia realizzata e anzi, appare di ogni evidenza come si sia verificato l’esatto opposto. Chi ha inteso forzare una scelta che non è stata capace di mantenere unita la coalizione, si è assunto la responsabilità gravissima di riproporre gli stessi vizi che hanno prodotto la clamorosa débacle del centrosinistra alle comunali del 2011. Ciò di cui c’è bisogno adesso è una soluzione che riconduca ad unità tutto lo schieramento che si è composto intorno all’idea di una alleanza civica nella consapevolezza che la condivisione delle scelte è il presupposto logico e la precondizione per battere il centrodestra di Occhiuto. Nella situazione data si pone, quindi, per l’intera coalizione, l’esigenza – concludono – di non riproporre le condizioni per la sconfitta promuovendo, senza tentennamenti e rimpiattini, un confronto ampio per ritrovare le ragioni dell’unità in tempo utile per superare divisioni e divergenze e arrivare, ricompattati e uniti, alla competizione elettorale».
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