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La priorità dell'Asp? La borsa di studio al figlio dell'ex manager

VIBO VALENTIA «È mia intenzione cominciare dai piccoli problemi quotidiani per poi pianificare i grandi interventi di cui la sanità vibonese necessita». Le parole sono importanti, e Angela Caligiur…

Pubblicato il: 21/02/2016 – 11:24
La priorità dell'Asp? La borsa di studio al figlio dell'ex manager

VIBO VALENTIA «È mia intenzione cominciare dai piccoli problemi quotidiani per poi pianificare i grandi interventi di cui la sanità vibonese necessita». Le parole sono importanti, e Angela Caligiuri le avrà sicuramente pesate con cura incontrando i giornalisti vibonesi. Era il 29 gennaio e quello era il suo esordio con la stampa locale da direttore generale dell’Asp di Vibo. Nominata appena prima di Capodanno dal presidente della Regione Mario Oliverio, la dg si è insediata a palazzo ex Inam il 15 gennaio scorso e, evidentemente, tra i «piccoli problemi quotidiani» di cui ha cominciato subito a occuparsi c’era anche l’assegnazione di una borsa di studio finanziata da una nota casa farmaceutica.
Il progetto, da espletarsi presso l’Unità operativa di Medicina d’urgenza e Pronto soccorso dell’ospedale Jazzolino di Vibo, riguarda uno «studio multicentrico, prospettico, randomizzato in aperto per valutare l’effetto di serelaxina rispetto allo standard di cura in pazienti con scompenso cardiaco acuto». L’ammontare della borsa di studio è di poco meno di 9mila euro (8.808 euro lordi) e il bando prevede un impegno orario di 24 ore settimanali per 9 mesi. L’avviso pubblico con cui è stata bandita la selezione risale al 28 luglio 2015, è stato pubblicato sull’albo pretorio due giorni dopo e la scadenza dei termini per la presentazione era prevista per il successivo 10 agosto. A disposizione degli aspiranti borsisti, quindi, solo 10 giorni di tempo, ma non è questa l’unica stranezza della procedura in questione. All’epoca dell’avviso alla guida dell’Asp vibonese c’era l’ex dg Florindo Antoniozzi, allora affiancato dal direttore amministrativo Francesco Procopio e dal direttore sanitario Michelangelo Miceli – quest’ultimo era dato negli ambienti del Pd vibonese come favorito per l’incarico che invece poi è stato assegnato a Caligiuri. L’unico atto ancora visibile all’albo online dell’ente riguardante la procedura è una delibera con cui Antoniozzi, il 30 luglio 2015, «in esecuzione della deliberazione 1088/dg» di due giorni prima (che però non è visibile sul sito web dell’azienda), ha indetto l’avviso pubblico per titoli e colloquio per il conferimento della borsa di studio. La delibera del dg, però, non porta in calce, come dovrebbe, anche le firme di Procopio e Miceli.
Ma ciò che stupisce ulteriormente è che a vincere la borsa di studio dell’Asp, sei mesi dopo, è proprio il figlio di Miceli. Il nome dell’ex direttore sanitario, che era in carica al momento dell’emanazione dell’avviso pubblico, non compare negli atti relativi all’iter, almeno in quelli consultabili online, e di sicuro il dottor Miceli (junior) è in possesso di tutti i titoli e i requisiti per partecipare e vincere la borsa di studio, ma certamente in termini di opportunità la vicenda fa riflettere. Soprattutto per la tempistica, visto che la nuova dg ha conferito la borsa di studio al figlio del dirigente il 28 gennaio scorso (delibera n. 39), cioè ancora prima di presentarsi alla stampa e di adottare il Piano triennale anticorruzione e per la trasparenza. Questione di opportunità, appunto. E di priorità.

Sergio Pelaia
s.pelaia@corrierecal.it

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