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Gioco d'azzardo, a Cosenza una “macchinetta” ogni 120 abitanti

ROMA Sulle norme per i giochi d’azzardo «è tutto sempre pasticciato, ambiguo e, di volta in volta, rispondente ai bisogni di questi e di quelli, mai a quelli dei cittadini e, meno che meno, alle ne…

Pubblicato il: 22/02/2016 – 14:37
Gioco d'azzardo, a Cosenza una “macchinetta” ogni 120 abitanti

ROMA Sulle norme per i giochi d’azzardo «è tutto sempre pasticciato, ambiguo e, di volta in volta, rispondente ai bisogni di questi e di quelli, mai a quelli dei cittadini e, meno che meno, alle necessità delle persone così coinvolte dal gioco da essersene ammalate. Lo spread tra la riduzione del Pil -7,5% e l’aumento del fatturato del gioco: +350% è certamente il dato eclatante di oggi. Il Paese si impoverisce, ma i signori del gioco, la cosiddetta azzardocrazia, si arricchiscono, mentre il governo cincischia con i numeri, dando vita ad una sorta di gioco delle tre carte». Lo afferma Paola Binetti, deputato di Area popolare (Ncd- Udc). «Anche oggi si parla di Gioco d’azzardo, dal momento che dal governo non è mai arrivata una risposta che fosse completa nell’impianto, coerente nelle sue articolazioni e concreta nelle proposte operative», aggiunge.
«Il gioco delle tre carte perché tre erano gli impegni assunti dal governo: riduzione delle macchine, stop alla pubblicità e maggiori risorse ai centri di cura delle dipendenze. Nella legge di stabilità – commenta Binetti – si è tanto parlato della riduzione del numero delle slot machine, omettendo di dire che si trattava di quel 30%, che giaceva da tempo in magazzino e che, quindi, per i giocatori rappresentava una situazione in sonno. Per il tanto decantato “No alla pubblicità del gioco”, basta mettere piede alla stazione Termini e vedersi assalita da una offerta pubblicitaria di Gratta e Vinci come non si era mai vista finora, le edicole ne sono letteralmente coperte e i giornali fanno timidamente capolino tra la miriade di offerte diverse». «In quanto alle potenziali maggiori risorse per la cura e la riabilitazione dei pazienti affetti da grave dipendenza, sempre a detta della legge di stabilità, i professionisti impegnati sul campo, negano di aver mai ricevuto nulla da nessuno. Niente che possa far pensare ad una maggiore sensibilità e ad un maggiore senso di responsabilità. Una Babele di leggi e di ricorsi, titola oggi la Stampa, per vanificare la lotta al gioco d’azzardo, mentre sul Corriere della Sera si contrappone la strategia furba ed aggressiva delle lobby alle lentezze del governo, impantanato nella difficile ricerca di un filo conduttore unitario ed efficace per riprendere il controllo sul gioco legale. Frosinone e Cosenza – conclude Binetti – risultano essere le città con la maggiore disponibilità di macchine per giocare: in media una su 120 abitanti. E non sono certamente le città più ricche o quelle con il più alto tasso di occupazione. Sono povertà che generano nuove povertà sotto lo sguardo distratto dello Stato, che non si prende cura di loro, né prima, né durante, né dopo».

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